lunedì 6 settembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UNA CITTÀ A MISURA DI SABRINA


Osservate bene Quarrata e la sua progressiva sabrinizzazione.
Siamo passati dagli orrori di Marini – che ci hanno regalato un centro ex-area Lenzi stile-svedese, con finestrine quadrate e bianche e un Polo Tecnologico di ferraglie che sono un insulto alla Toscana – a quelli della Sabrina, che ha trasformato piazza Risorgimento in un’area più o meno balcanica con fontane che escono da terra e a erra finiscono: e in mezzo ad esse (lo abbiamo fatto vedere qualche giorno fa in foto) bottiglie di birra rotte e sudiciume. Senza contare che le piante della piazza sono morte di sete perché nessuno pensa a innaffiarle.
La Sabrina non si sarebbe nemmeno accorta del sudicio che era stato gettato dentro ai box del suo amatissimo Piuss, se non glielo avessimo scritto noi.
Ha fatto fare pulizia, poi ha acceso lo stereo dentro quei gazebi e ora, per le feste del Settembre, spera di acchiappare qualche citrullo che creda alla ineludibile necessità di spendere questa montagna di soldi (20 milioni) per dare nuova vita a Quarrata.
Ma le cose non stanno affatto così. Quarrata non solo è sabrinizzata, ma è ormai diventata una città a misura di Sabrina.
Edifici pubblici, strade, piazze e stadi hanno preso, al 90%, nomi di vittime della mafia e personaggi che, pur meritevoli e degni, sono dei veri e propri corpi estranei alla popolazione e alla cultura di Qua: lo vogliano scrivere come il periodico che si intitola, appunto, Noi di Qua, e che sembra voler valorizzare gli aspetti delle peculiarità più tipiche dell’identità di Quarrata.
Ogni anno Quarrata ospita meeting della legalità che servono solo da paravento a una prassi consolidata di pervicace illegalità amministrativa: un fatto, questo che inizia in primo luogo dal non ascoltare la gente e gli organi istituzionali come il Consiglio; una situazione che si incarna in progetti di spesa stile-capestro per le tasche dei Quarratini da oggi al 2030 e oltre.
E come se non bastasse, con la massima impudente falsità sul grugno, ecco che il Sindaco – il peggio Sindaco di Quarrata –, mentre rinuncia ai fuochi del Settembre per motivi etici, abbellisce la Màgia di opere pagate dalla Caripit, ma che comunque (e nonostante quello che Lei dice) ricadranno anche sulle spalle dei Quarratini; toglieranno risorse, pur se minime; impediranno anche semplici opere di manutenzione ordinaria che, stando alla situazione delle nostre strade, sono assolutamente necessarie. E lo sappiamo tutti.
Altro che fontane di Buren! Quarrata ha bisogno di correttezza e di concretezza amministrativa e non di mocciconate da amministratori velleitari che non hanno mai superato lo stadio evolutivo infantile del bellino, lo voglio!
Ieri mattina, domenica 5 settembre, siamo passati di nuovo dalla Màgia e abbiamo rilevato una condizione di estremo abbandono.
Non dove si erge la bellissima fontana malata, ma nei prati a destra, ai limiti del bosco, e in quelli che circondano la sorgente nuova opera che darà un senso e nuovo pane a Quarrata del prossimo secolo.
Dovunque erbacce e incuria. Zampini aveva parlato di siepi secche: noi aggiungiamo tutto il resto.
E abbiamo guardato i campi sui quali, alla fine dello scorso anno, era sistemata la bellissima scritta di Nannucci Something happened: quella buca in cui nessuno ha mai messo lo sguardo, e dove sono finiti, per uno stupido spettacolo inutile, almeno 50mila euro sudati dai Quarratini.
Uno schifo. Un vero schifo, elettori di tutti i colori. Uno schifo voluto e perpetrato ai nostri danni da un Sindaco che crede di essere una fine intenditrice d’arte e che pensa – evidentemente – che Quarrata possa essere salvata, e rimessa sui binari dell’economia, grazie a queste emerite cagate pazzesche come la corazzata Potëmkin di Fantozzi.

Perciò sì, Quarratini. È l’ora che Lei vada a fare… un bel giro con i suoi sette nani!

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