domenica 28 febbraio 2010

IL PUNTO



9. TERREMOTI, ISRAELE E IRAN. SANDRO PERTINI. ERIKA LA RAVVEDUTA, CINZIA L’ACCUSATRICE. PETROLIO NEL PO. GIOVANI ITALIANI SOMARI. UNA TOSCANA POVERA POVERA CHE BUTTA VIA CENTINAIA DI MILIONI. ALLUVIONI, CRISI E UN COMUNE CHE SVENDE L’EX-PISCINA.
Domenica 28 febbraio 2010.

Settimana di passione e notizie di ogni genere, tutte sul versante catastrofe.
Il Cile è in ginocchio. Lo possiamo seguire minuto a minuto anche in queste ore. Dopo la scossa che ha messo a terra l’intero Paese che continua a tremare senza sosta, con i suoi attualmente 300 morti, con le sue centinaia di migliaia di senzatetto, la protesta dell’Aquila, in cui la gente – assai probabilmente ‘pilotata’ – è scesa in piazza per riavere il proprio centro storico tutto e súbito (sembra di sentire le proteste degli anni 70), è una vera e propria ridicolezza all’italiana.
Israele, dopo le minacce deliranti di Ahmadinejad con le sue bombe atomiche in nome di Dio, ha mostrato al mondo il suo drone. Una maniera efficace per spiegare a chiunque – in primis alle sinistre italiane, sempre pronte a mettersi dalla parte di là – il terzo principio della dinamica: a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
In Italia si torna a parlare, dopo Omar, di Erika, la brava signorina che fece fuori, con il suo fidanzatino, madre e fratellino. Dopo 9 anni questa giovane è diversa; si è laureata e sua nonna è davvero orgogliosa di lei – forse non a torto, visto che la brillante nipote ha battuto un bel guinness dei primati.
Di Sandro Pertini se ne sono occupati, molto marginalmente, i Tg e i giornali. Passato quasi sotto silenzio da tutte le amministrazioni dello Stato, quest’uomo e questo grande Presidente della Repubblica – esempio di una moralità rigorosissima, che lo portò perfino a non abitare al Quirinale e a non vivere spocchiosamente da Papa dello Stato – non è di moda e non può piacere in questa Seconda Repubblica moralissima di Di Pietro, che ha moltiplicato ladri e problemi. La sua figura è l’unica notizia buona della settimana, ma, come vediamo, non è interessata a nessuno. Onore, però, alla sua coerenza e al suo magistero di vita e di politica!
Cinzia – tanto per tornare alle puttanate italiane – alza il dito contro il suo ex amante Delbono. Il Sindaco PD di Bologna, conferma il postulato ormai noto che i politici di oggi non sono più quelli di un tempo, e che a donne o a trans non ci vanno solo quelli di destra, ma anche quelli di sinistra, perché non è il partito che fa gli uomini, ma gli uomini che fanno il partito, a onore e gloria degli Onorevoli Massimo Donadi e Luigi De Magistris. Anche la Cinzia può passare nella schiera delle donne famose – nel senso etimologico del termine…
Il petrolio inquina. Specie se si aprono i rubinetti delle cisterne-deposito di una ex-raffineria, e se ne scaricano miliardi di litri nel Lambro. Per danneggiare chissà chi, ecco che il popolo italiano deve pagare di tasca propria, come se non bastassero tutti i problemi che si sono creati con terremoti, maltempo e frane. Al danno ambientale si affianca anche quello economico per un Paese già abbastanza provato dalla crisi mondiale, peraltro – lo si ricordi bene – già preannunciata, a suo tempo, dal ministro Tremonti, economista di chiara e indiscussa fama a livello planetario.
Ma in Toscana – sempre per rimanere in tema di finanze – il Signor Martini, sopraffina mente e illuminato maestro sia di leggi elettorali che di economia, si batte il petto, si fustiga, indossa ogni notte il cilicio di filo spinato, e piange perché lo scorso Natale il cattivissimo Santa Claus ha portato alla Regione più bella del mondo ben 667 frane, ma neanche uno spicciolo per poter intervenire. Da notizie ufficiose, tuttavia, sembra che Babbo Natale abbia scritto a Martini e gli abbia detto di tirare anche lui la cinghia; ma soprattutto di smettere di dare milioni e milioni di euro ai Comuni toscani per opere di cacca come i Piuss, a cominciare dai 12-14 milioni di euro per i progetti insulsi della Giunta Sabrina Sergio Gori. Sembra appunto che il vecchione abbia invitato Martini a far capire, all’ottusione della sindaca, che «le balene vanno rispettate e non devono essere messe in piazza a bocca aperta per piazzarglici dentro dei volgari cessi, dato anche che Quarrata di cessi ne ha decine di altri un po’ dappertutto sul suo territorio».
Nella città dei baNbini – usiamo volutamente la grafia da Vernacoliere, dato che il posto in cui si vive bene è un intera enciclopedia comico-grottesca – si parla di 2,5 milioni di euro per risanare gli argini dei fiumi. L’investimento è suddiviso fra Comune, Provincia e Consorzio; e domani la Regione deciderà. Come farà Martini se non ha quattrini? In fondo Quarrata non è che un comune in tutta la regione. Ce la faranno i nostri paladini rossi a convincere i loro superman a sganciare i dindi? La Regione ha solo 12 milioni di stanziamenti statali, e quel milione di euro che potrebbe venirci, è già stato per gran parte anticipato dalla Provincia: ecco quindi che siamo ai soliti discorsi di aria fritta. Dalì, intanto, chiede di più anche da altri enti; e annuncia che il Comune di Quarrata – a fronte di cifre così importanti – ha messo fuori 50mila euro «pronto – ha detto l’assessore – a tirarne fuori altri 60mila»: che sforzo eh? Specie se si pensa che la Sabrina ne ha fatti dare 72mila, lo scorso settembre, solo alla Coop Il Cipresso, creatura prediletta dallo stesso Dalì. La soluzione sarebbe… si è detto: stornare i milioni della balena a bocca aperta sui fiumi e la loro sicurezza. Sarebbero sempre destinati all’acqua, ma così non sarebbero un buco nell’acqua!
Il settore della biancheria piange, ci dice Marta Quilici. Non meglio quello del mobile. Mentre Giancarlo Zampini stamattina saltava in padella le grandi opere della Giunta SS(G), opere che non hanno la benché minima attinenza con nessuno dei problemi di Quarrata, ma solo con il cerone della facciata e l’immagine che non solo non interessa a nessuno, ma che addirittura indebiterà il popolo, così tanto amato dalla sinistra, per mutui da pagare nei prossimi 20 anni. Bello avere piste e sentieri per andare a spasso, sapendo che stiamo lavorando non per assicurarci dei servizi, ma un inutile e dispendioso superfluo! Quando non avremo quattrini e saremo spolpati, quando non ci sarà neppure mezza palanca per le manutenzioni ordinarie, penseremo al Mauro e al suo sviluppo sostenibile, alla Sabrina, ai camminamenti sugli argini dei fiumi e ai «piedi-bus» così opportunamente studiati e messi a disposizione dagli amministratori di sinistra (guardate il secondo cartellone di oggi): e ringrazieremo Dio di avere avuto persone così intelligenti e accorte al nostro servizio.
Evvài, dulcis in fundo, Vicesindaco Mazzanti, con la seconda asta per la vendita della ex-piscina di Folonica! Vai con il ribasso di circa il 18% (180mila euro in meno)! Facciamo gli affari così, per vedere se si gratta, in fondo al barile, qualche spicciolo per rattoppare le strade in primavera, come hai promesso (sennò… non c’è trippa per i gatti).
Abbiamo scritto evvài apposta, pensando all’ultima notizia da commentare: quanto sono somari i giovani italiani a causa degli sms e di Facebook, strumento molto caro anche al Sindaco.
Domanda puzzona: ma quando, dopo il Berlusconi 1, i comunisti andarono al potere, qualcuno dei PD lo ricorda o no come era felice Luigi Berlinguer? Dichiarò, a tutte le tv: «Ora basta! Si torna ai santi vecchi. Voti alle elementari e alle medie, bocciature, serietà e rigore. La gente deve sapere e deve studiare la storia!». Durò poco. La storia questi giovani non la sanno. O come mai…?

Buon fine-domenica a tutti!

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