Le dimissioni dell’assessore Burchietti – 17 febbraio 2010 – di sabrinasergiogori.
È di questa mattina la lettera di dimissioni dall’incarico, presentata dall’assessore Franco Burchietti al protocollo.
Benché nelle ultime settimane la presenza e partecipazione attiva dell’assessore, sia alle sedute di giunta che ai normali incontri con la struttura comunale e alle riunioni con gli uffici, siano state senza dubbio saltuarie, non avrei certo pensato che l’evoluzione naturale di questo “scollamento” rispetto all’ambiente di lavoro amministrativo, avrebbe portato l’assessore a decidere così repentinamente di rimettere il proprio mandato.
Mi riferisco in particolare alle normali fasi del processo di predisposizione del prossimo bilancio 2010, che più di altre questioni avrebbe dovuto vedere l’assessore delegato seguire da vicino e in prima persona le questioni legate alle scelte di bilancio, cercando di fare sintesi rispetto alle priorità collegialmente individuate da questa Amministrazione.
Prendo comunque atto di questa sua scelta, ringraziandolo per il lavoro fin qui svolto nell’amministrazione.
Le deleghe dell’assessore Burchietti, sono al momento state assunte da me ad interim.
Queste sono le esatte parole ufficiali con cui il peggio Sindaco di Quarrata, Sabrina Sergio Gori, ha dato la notizia – sul suo calligrafico blog, lindo e luminoso come un piccolo cimitero inglese, su cui quasi nessuno si avventura a commentare, se non i fedelissimi del suo regime – ha dato la notizia, dicevamo, della morte dell’assessore Franco Burchietti.
La stringatezza laconica del comunicato – del resto, come andiamo ripetendo da mesi, la Sabrina è un Sindaco muto – può ingannare la gente comune: non la fa invece a chi, di politica, di amministrazione, di cose da partito vive ed è vissuto per anni. Agli addetti ai lavori, le semplici e austere parole della Signora Sabrina (o della Signora Vannelli?) non possono nascondere fino in fondo quel che c’è di sotteso e di sottinteso. E vediamo, nello specifico, perché.
Primo passaggio. La Sabrina ammette che Burchietti sia stato piuttosto assenteista negli ultimi tempi, ma non avrebbe certo pensato che l’evoluzione naturale di questo “scollamento” rispetto all’ambiente di lavoro amministrativo, avrebbe portato l’assessore a decidere così repentinamente di rimettere il proprio mandato.
Di tutto questo periodo, l’unica “parola chiave” importante è quel così che precede l’avverbio repentinamente: le “parole chiave”, per chi non capisse bene, sono quelle piccole tracce inapparenti che illuminano sul pensiero che sta oltre il muro dei termini con cui è costruita una frase; sono come un’impronta digitale, una traccia di DNA lasciata in giro dal colpevole.
La Sabrina si dichiara stupita e sorpresa, ma con quel così ci confessa, senza rendersene conto, che lo strappo tra lei e Burchietti è stato ben più che uno strappo: si deve essere trattato di uno vero e proprio scontro a fuoco, una situazione insanabile, con esito talmente previsto che tutto il tono del comunicato ufficiale è – se lo leggiamo attentamente – freddo, se non addirittura gelido: senz’altro ispirato da un cinismo che – lo sappiamo e lo vediamo tutti ogni giorno – è la caratteristica principale e peculiare della Signora Sabrina. Solo un cinico professionista e senza coscienza, infatti, può avere la faccia di presentarsi in Consiglio e difendere, con freddezza serpentina, il comportamento di un consigliere che ha venduto sacchi di rena durante l’alluvione e se ne è stato zitto per 5 giorni, anch’egli senza mostrare nient’altro che cinismo in un evento drammatico della vita di una comunità quale può essere un’alluvione.
Secondo passaggio. Una frase ci illumina sui contenuti dei dissapori Burchietti-SS(G): è l’espressione cercando di fare sintesi rispetto alle priorità collegialmente individuate da questa Amministrazione.
Anche qui la “parola chiave” è quel cercando: Burchietti, stando all’espressione del pensiero sabryniano, avrebbe sì dovuto coordinare la stesura del bilancio, ma non con il compito di fare sintesi, bensì solo con un impegno di mero tentativo di sintesi.
In altri termini, lettori, la Sabrina avrebbe sempre e comunque imperversato con i suoi fedelissimi Gaggioli e Dalì – Mazzanti è già escluso a priori da questo, per il fatto di essere un bravo ragazzo, ma che però non conta nulla. La Milaneschi e la Nannini, infine, sono così irrilevanti, sotto il profilo della personalità, che non hanno alcun peso e parlano solo se la loro padrona si degna di farle recitare nel teatrino dell’amministrazione.
L’epilogo cinico eccolo qua: Prendo comunque atto di questa sua scelta – scrive la Sabrina –, ringraziandolo per il lavoro fin qui svolto nell’amministrazione.
Ecco a che punto è la sorpresa della Sabrina: il Sindaco saluta e ringrazia come se si liberasse di uno che – nell’ottica del Signor Gaggioli – le era attaccato ai coglioni come le gatte della fiera di Prato, che, inchiodate a una tavola di legno, dovevano essere barbaramente ammazzate a testate da gente calva, e che, ovviamente, con gli artigli, si attaccavano alla testa dei loro assassini (usanza abolita con orrore per editto granducale).
La Sabrina sa bene, e lo ha sempre saputo, cosa c’era che non andava: e lo sappiamo anche noi. Burchietti non era d’accordo con le scelte assurde del Sindaco e di certi suoi colleghi; non era d’accordo su priorità che non erano priorità e su sperperi che sono uno sputo in un occhio alla popolazione di Quarrata. Non era d’accordo con le promesse mancate tipo la piazza della Ferruccia o la strada di Montemagno, sempre lasciate in coda dinanzi a spèrperi come piste ciclabili o campi sportivi o scritte al neon di Nannucci o sampietrini di piazza del Suk e della casba. E se proprio i motivi non sono esattamente questi, sono altri della stessa precisa natura.
Burchietti non era d’accordo con il cinismo muto e autoritario della peggio Sindaca di Quarrata. Si tratterà di aspettare un po’ per sapere meglio la verità, ma ci arriveremo.
E per chi non crede a quello che abbiamo sin qui detto deducendolo dalle parole ufficiali della Sabrina, ecco la conclusione, anch’essa fredda e gelata come un cadavere: Le deleghe dell’assessore Burchietti, sono al momento state assunte da me ad interim.
Per Burchietti non c’è una parola di dispiacimento, neppure un cenno formale.
Ma la peggio Sindaca di Quarrata – quella che mette tutti a tacere e si circonda di servi (vedi anche l’ipotesi di passare le deleghe di Burchietti a Dalì); quella che ha ridotto al silenzio anche il coordinamento comunale PD e Vito Barbarani – è questa e solo questa: cieca, sorda, muta, fredda, impersonale, spietata, superba, altezzosa, cinica e adatta davvero a rappresentare qualche bella scena di quelle che un tempo si trovavano in una famosa trasmissione televisiva, Cinico TV.
Del resto la passione per la TV ce l’ha, infatti parla spesso e volentieri dinanzi alle telecamere. Il cinismo non le manca di certo. Un cinismo che – ben palesato in questa circostanza – di solito viene coperto e nascosto con mielate frasi di sdolcinata cultura facebookiana quando la Sabrina invita i bambini a nascere a Quarrata, il paese delle cicogne e il posto dove si vive bene: basta essere suoi schiavi e servi ed avere rinunciato a qualsiasi forma di libertà razionale.
A Franco Burchietti, pur non condividendo assolutamente le sue idee, non possiamo che esprimere la nostra piena solidarietà, perché anch’egli, come noi, ha ricevuto, dal Sindaco, l’usuale razione di tracotante disprezzo che la Sabrina semina generosamente ogni giorno intorno a sé senza guardare in faccia nessuno.
Ultimo istante
Da indiscrezioni apprendiamo che Franco Burchietti è disgustato del comportamento non solo del Sindaco ma anche dei suoi ex-colleghi di Giunta. Si sarebbe aspettato – secondo quanto si dice – che la Signora Sabrina lo chiamasse, cercasse di contattarlo o comunque di avere con lui un incontro per una franca spiegazione. Niente di questo è avvenuto. Tutto ciò conferma a pieno la nostra accurata analisi della situazione.
Tra gli ex-colleghi di Giunta, sembra che solo Vincenzo Mauro abbia avuto la delicatezza di chiamare Burchietti per esprimergli il proprio rincrescimento. Ma lo avrebbe fatto in maniera quasi segreta, come fosse un reato, anche perché si ventila l’ipotesi che anch’egli sia nella lista di proscrizione della “padrona di Quarrata”.
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7 commenti:
A tempo del Magazzini la Sabrina scrisse «E ora a chi tocca?». E' toccato al Burchietti e pare che dovrà toccare al Mauro.
Non è l'opposizione che trancia la gente: è lei che la macina senza guardare in faccia a nessuno.
Ma verrà il tempo che dovrà toccare anche a lei e prenderà quel che si merita.
Mancano solo 2 anni...mi sembra, e poi tutta questa dittatura finirà, mi domando il PD, o quello che è rimasto a Quarrata, chi candiderà alle prossime elezioni? Mi dispiace che quella "DONNA" non riesce a capire quanto male sta facendo sia ai suoi elettori che all'opposizione, avete ragione a dire che è il peggior sindaco che Quarrata abbia mai avuto, comincio ad avere malinconia del Marini, almeno con lui una "bischerata" si poteva dire insieme e poi non ti illudeva, le cose le faceva veramente quando i soldi c'erano e quando non c'erano non si faceva niente, lei invece con la scusa che Quarrata non deve essere una città dormitorio sputtana i soldi per cose che possiamo farne a meno. sembra che a Quarrata si vive di solo calcio, la palestra fa schifo ma si preferisce dare i soldi a delle "associazioni" tra virgolette che operano nel calcio, sempre e solo nel calcio.
il comune di quarrata si sta sbriciolando è un' ottimo segnale per mandare a casa la sindaca
o come son contenta che l'assessore al bilancio si sia dimesso prorpio in corso di bilancio previsionale!!! se non sbaglio la dirigente a codesto kazzo di bilancio dovrebbe essere proprio la sottosanti che a quanto so fa la dirigente, riscuote un sacco di soldi, fa tutto quello che la sindaca le dice ma non vale un fico.
Dateci sotto ora con questa bella notizia che è il momento buono!
complimenti al blog!!
Sembra quasi che il microcosmo quarratino segua di pari passo il macrocosmo del PD nazionale, che ugualmente ha cominciato a perdere pezzi gia da tempo. Io non conosco Burchietti personalmente, ma conosco persone a lui vicine, persone di buon cuore e genuine. Può darsi che lui da persona genuina quale probabilmente è si sia sentito in forte imbarazzo quando, ipotizzo, i compaesani di Montemagno gli chiedevano conto di certe spese fatte rispetto ai beni primari mancanti, e lui, dotato di una faccia capace di arrossire, si sia appunto vergognato, e per una volta abbia lasciato indietro gli interessi di partito, di carriera, ecc per salvare la sua dignità personale. Complimenti a Burchietti.
GF
Il Burchietti ha fatto la mossa che attendevo da tempo, conosco le sue priorità spesso allo stadio abbiamo parlato dell'atteggiamento di sua eccellenza il Sindaco.
Una mossa la sua che dovrebbe essere seguita da altri, ma purtroppo i suoi ex colleghi sono rossi ma non arrossiscono e sfacciatamente continuano ad andare avanti imperterriti.
Non hanno nessun ritegno e fanno fuori chiunque intralci il suo cammino, vedi ultimi eventi.
TT
Bravo Burchietti hai fatto la cosa più giusta. Hai lasciato la barca dei "balordi" che ormai sta andando alla deriva, senza meta e senza futuro.
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