UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UNA FACCIA COME IL CULO

Ci vuole una faccia come il culo di un elefante sacro per presentarsi in Consiglio Comunale e rispondere – alla questione morale sollevata dall’opposizione, compatta come un blocco di cemento armato – che si seguirà sempre e comunque il filo della legge, che non vieta di affidare lavori a cooperative anche se di esse fanno parte, più o meno diretta, gli stessi consiglieri comunali.
Ma che la Sabrina avesse la faccia come il culo di un elefante sacro, questo, cari lettori, lo avevamo già visto nella gestione – infame, per l’esattezza – dell’affaire Magazzini.
E ieri sera – 8 febbraio, data da ricordare – in Consiglio, la padrona della Màgia (ma anche di Quarrata e del PD di Quarrata e delle stesse persone del coordinamento comunale, a iniziare da Barbarani, emerito servo della gleba rossa) ha ribadito, attraverso i suoi servi, manutengoli e alzamano acefali, la sua potestà su tutto e su tutti: con buona pace dei cari elettori di sinistra, evidentemente portati a sentirsi schiavi e succubi dei loro capi – o meglio Kapo.
Esordisce Cialdi (Udc) dicendo che propone una modifica alla mozione dell’opposizione nel senso del massimo rispetto della legge quanto ad affidamenti di appalti, ma della massima discrezione quanto ad incarichi fiduciari per fare in modo che i Quarratini non vedano migliaia di euro dati a consiglieri comunali e a loro famiglie (nel 2009 la coop di Magazzini ha avuto, se non erriamo, 43mila euro di lavoro assicurato!) ed è sùbito l’alzata di scudi della maggioranza con un: rispetteremo la legge alla lettera!
Altra gente, come questa maggioranza – peraltro molto fasulla e tenuta su solo dalla fame di quattrini e di sperperi – in altre condizioni storiche, aveva un nome diverso: farisei.
La Signora Sabrina, che in gioventù ha molto pregato, dovrebbe saperlo cos’erano: farisei ipocriti, che rassomigliano a sepolcri imbiancati: «essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume» (Matteo, 23, 27).
Tutti contro a una richiesta di moralità respinta come se avesse la peste.
E allora i Quarratini sappiano che a guidarli ci sono uomini con una faccia come il culo di un elefante sacro.
Il consigliere di maggioranza Alessandra Migliorini ha avuto un attimo di resipiscenza e di pudore e, prima della votazione, si è allontanato dall’aula.
Non così Nicola Magazzini, lacchè beneficato dal Sindaco a cui ha dovuto prestare in cambio la genuflessioncella d’occasione. Il buon Nicola ha votato con la sua massa di malversatori e di amministratori che non provano vergogna per nulla.
La vergogna la provano, invece, i Quarratini ogni giorno, quando si alzano e sanno, senza remissione, che tutto il Comune rema contro di loro; non ha pudori; non si vergogna a foraggiare, in tutti i modi, consiglieri comunali e loro famiglie e società. E che società! Cooperative che nascono così, come funghi, solo per aggirare le tasse e – diciamolo pure – per battere slealmente altre imprese meno brave a fare i camaleonti.
Il secolo è questo. Da quando, con la ventata delle mani pulite, si è aperta l’era delle cose indecenti.
Che schifo, Sindaco! Che schifo, gente di Quarrata!

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[ma solo per essere provocatori!]

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