Basta dare un’occhiata alle spese per la cultura effettuate nel 2009, per sentirsi offesi da una Giunta che dei suoi amministrati si serve solo come dello zerbino per pulirsi i piedi.
Se l’impegno sociale – di cui vanno orgogliosi Musumeci & Mauro e con cui si sciacqua la bocca il Romitino – è questo, sarebbe meglio non contare su una amministrazione democratica ma che di fatto è un regime alla Nerone: corse di bighe e spettacoli da citaredi e da gladiatori della sottopolitica da basso impero e di micro-cabotaggio.
Un milione di euro per la cultura corrispondono a quasi due miliardi delle vecchie lire, non illudiamoci. Ed è già una spesa enorme, cancerosa per un Comune di 25mila abitanti divisi in oltre 10 frazioni che soffrono della mancanza di tutto.
In consiglio qualcuno della maggioranza (ma quale maggioranza quando tutti sono scontenti, a cominciare degli elettori stessi della sinistra?) ha detto che bisogna pure portare la fantasia nell’amministrazione; che non ci si può limitare al conto della serva e alle semplici manutenzioni.
Bel discorso, ma criticabile sotto due precisi profili politici:
- uno, questa espressione è stata riassunta dai modi di esprimersi di Craxi e Andreotti ed è ripassata in mano al Cavaliere, che la sinistra odia, come si sa, ma che – la Ferilli ce lo dice – lo fa solo per invidia;
- due, si può fare anche fantasia, balene, cessi, Querciòle e Màgie, ma solo quando si è dato da mangiare ai propri figli e solo quando non si hanno dinanzi anni di crisi nera come quella che abbiamo attraversato e in cui siamo ancora immersi fino al collo.
Sì, si interessano della gente; ma facendola morire dei bisogni elementari non soddisfatti: strade indecenti, fogne sfunzionanti, pessima qualità dell’aria e dell’acqua, s-pregio dell’ambiente, non-gas, s-parcheggi e soprattutto una mancanza di rispetto umano che gli amministratori attuali mostrano nei confronti di chi, purtroppo, è costretto a subire angherie da parte loro ogni santo giorno che Dio mette in terra.
Un milione per la cultura? Sì: quella delle favelas!
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