venerdì 30 aprile 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: INSULTI E GHIGLIOTTINE




Di recente – sul nostro post del 28 aprile scorso dal tiolo Una foto al giorno… leva il medico di torno: sogni nel cassetto o bugie come palazzi? – sono comparsi due commenti che sembra utile commentare.
Il primo dice:
Anonimo ha detto... – Salve, leggo molto spesso il Vs. blog e devo essere sincero mi ritrovo molto spesso... o quasi sempre d’accordo con ciò che viene scritto!!! Anche se qualche volta forse viene esagerato nel criticare tutto e tutti ed affibbiare certi sopranomi un po’ esagerati... il rispetto dobbiamo averlo se lo vogliamo in cambio!!! Mi viene però da chiedermi, ma l’opposizione cosa sta facendo di concreto?? Perché da comune cittadino di questo comune non riesco materialmente a vedere nulla che mi faccia pensare che esistete!! Mi scuso x il mio linguaggio non proprio al Vs. livello e attendo da voi un segnale. Grazie. –28 aprile 2010 –15.38.
Il secondo commento sottolinea:
Anonimo ha detto... – sono d’accordo con quello che ha scritto l’altro anonimo... io sono dalla vostra parte, ma oltre a giustamente far sapere certe cose ai cittadini tramite il blog, non sarebbe meglio trovare un altro mezzo, più diretto, anche per chi non naviga in internet?!?!?... l’opposizione dovrebbe a mio avviso OPPORSI concretamente, cercando firme magari anche in piazza... anch’io attendo un segnale. grazie. – 28 aprile 2010 – 21.19.

Sull’appunto del primo commentatore anonimo, che ci richiama a un uso più moderato dei termini, vorremmo chiarire sùbito che la Suprema Corte di Cassazione è stata estremamente chiara in questi ultimi anni. Ha emesso sentenze univoche sulla libertà di espressione e di critica nei confronti dei politici e degli amministratori pubblici: chi fa politica, insomma, deve aspettarsi di essere criticato anche in maniera molto vivace e con espressioni che possono sembrare anche al di là della continenza, ma che in realtà non lo sono per la carica che svolgono e che implica – nell’ottica degli interessi generali – una cura nel promettere e nel fare che deve improntarsi a una serietà cento volte superiore a quella di un semplice cittadino.
È per questo motivo che non dobbiamo essere noi dell’opposizione ad avere rispetto – come pensa il nostro commentatore – per ottenerlo dalla cosiddetta maggioranza che governa, ma piuttosto è la maggioranza che governa, che deve comportarsi in maniera così chiara, limpida, lineare e rispettosa tanto da ottenere da noi, anziché una critica dura anche in termini di epiteti e soprannomi, un vero e proprio rispetto per l’onestà del comportamento.
Per questo basterà che si leggano alcune delle sentenze della Cassazione.
41767/2009 – Chi fa politica può essere liberamente criticato in caso di trasgressione. La Corte di Cassazione ritiene lecito denunciare gli ‘eccessi’ di chi detiene il potere. «La critica – spiega la Corte (sentenza 41767/2009) – non perde il suo carattere di esercizio del diritto di manifestare liberamente il pensiero nei confronti del potere politico, se diretta contro trasgressioni, contingenti o abitudinarie, da parte di detentori di tale potere, qualunque sia il campo della trasgressione».
9084/2008 – Ci sono situazioni in cui i politici gli insulti li meritano davvero ed in tal caso, secondo la Cassazione, certi appellativi diventano leciti. La Suprema Corte ha stilato una sorta di elenco di «epiteti» che in certi casi è possibile rivolgere agli uomini di governo. Per esempio, dare del ‘Giuda’ è legittimo se un politico si macchia di ‘alto tradimento’; ma anche definirlo ‘buffone’ può rappresentare una “legittima critica”. Quando poi chi governa solleva una vera e propria “indignazione” popolare ci si potrebbe spingere persino a dargli dell’“idiota”.
4129/08 – Se un politico non mantiene le promesse fatte ai propri elettori, non attuando ciò che si era proposto di fare durante il suo mandato, non è reato additarlo come un ‘buffone’. Non si tratta, infatti, di critiche alla persona ma al suo operato politico-amministrativo: «Il limite di continenza può ritenersi per sé superato, solo se il contesto si dimostra adottato dall’autore del fatto come pretesto per l’offesa alla persona».
Dopo tutto questo, è bene chiarire che i soprannomi che noi diamo agli amministratori sono la conseguenza diretta dei loro comportamenti di politici: promesse fatte e mai mantenute; sparate smargiasse e sproloqui a supporto di scelte che sono – come direbbe De Sica in un noto film dei suoi – «’na cacatiell’ ’e mosc»; sperperi di milioni di euro che più che essere destinati agli interessi e ai bisogni comuni, servono a glorificare l’operato di una faraonica Giunta della peggio Sindaca di Quarrata (ripetiamoli, questi insulti all’elettorato: balene & cessi in bocca, Màgie e Querciole, piste ciclabili per 25 passionisti e basta e mille altre stupidaggini ancora).
Quanto al secondo commento: sì; dovremmo davvero scendere in piazza e raccogliere firme contro questa amministrazione di buffoneschi cialtroni, che è una sciagura assoluta per Quarrata, sotto ogni profilo. E forse dovremmo anche scendere – come in Francia nel 1789 – per le vie con i forconi, le vanghe e le zappe. E dovremmo cacciare la Sabrina e i suoi sette nani senza farla tanto lunga… Ma sulle firme abbiamo qualcosa da ridire: chi avrà, infatti, il coraggio di metterle, visto che già chi le richiede finisce con il non firmarsi sul blog?

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