Sul blog di Andrea Balli, sotto il post La “mega” fontana di Daniel Buren a Quarrata sommersa da un “fiume” di polemiche. Dibattito aperto si legge, fra gli altri, questo commento:
«Anonimo ha detto... Io, prima di criticare l’opera in sé, la vorrei vedere finita e in seguito dare un giudizio. C’è da dire che l’artista è conosciuto in tutto il mondo e solo il nome può attirare un po’ di gente in questa desolata città priva di turismo. Visto che i soldi l’ha tirati fuori la Fondazione, tutte ’ste colpe alla giunta non le vedo anzi secondo me è stata anche furba perché visto che i comuni sono sempre con meno soldi hanno sfruttato la fondazione per dare un’opera d’arte di un artista famoso alla città. Rendiamoci conto che dal punto di vista economico i settori che reggono in questo periodo sono il turismo e i prodotti alimentari quindi è un bene che il comune si muova verso l’implementazione di Arte a Quarrata. Ma secondo voi avendo Firenze così vicina che tipo d’arte o attrattiva dovrebbe avere Quarrata per portare un po’ di gente? Preferireste un grande parco giochi tipo Gardaland??? Ci vogliono attrazioni per far venire la gente in città sennò non ci sarà più lavoro per nessuno!!!!» – 09 settembre 2010 – 20:46.
Al di là del contenuto – ognuno è libero di pensare quello che ritiene opportuno –, occorre ad ogni modo fare qualche riflessione più ampia sul rapporto Sabrina/arte contemporanea: non a secco, come l’anonimo; non senza agganci con il reale, ma in un quadro più generale, storicizzando questa, per così dire, passione del nostro Sindaco in un contesto metropolitano e fiorentino in particolare.
È vero, come dice l’anonimo commentatore, che è la Fondazione Caripit a pagare e non è il caso di guardare in bocca a caval donato. Ma l’anonimo non si pone minimamente il problema di chi siano quei soldi che finiranno in Buren e fontane a strisce. Ebbene, quei soldi sono della gente che lascia depositi alla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, ormai Intesa San Paolo: gente che prende lo 0,5% (se va bene) e riceve in cambio stramberie.
Sì, stramberie: esemplate sul modernismo senza limiti in auge presso la Fattoria di Celle di proprietà del Vicepresidente della Fondazione, Giuliano Gori, appassionato e intenditore d’arte.
Ora si dà il caso che la Fattoria di Celle sia privata e che Gori possa fare, dei suoi quattrini, quello che vuole. Diverso è invece il problema-Sindaco: la Màgia, caro anonimo, ce la dobbiamo, infine, pagare noi – e anche tu, che tu voglia o che tu non voglia.
Allora, prima di prendere le difese della Giunta e della Sabrina dicendo che sono stati un pugno di furbastri che approfittano dei quattrini apparentemente altrui (ma in realtà anche dei Quarratini), prova a fare, anonimo filo-Sindaco, tre domande alla tua adorata Sabrina:
- quante visite di turisti e interessati all’arte ha avuto sin qui la Màgia?
- quante risorse economiche hanno portato queste visite?
- quante sono state, invece, le spese della Màgia per gestione, annessi e connessi?
E invece c’è solo silenzio. Un silenzio che sa di colpevolezza e di coscienza di colpevolezza.
Pistoia che è Pistoia lamenta ogni giorno un’assolta mancanza di flusso turistico.
Immaginatevi quanti, di turisti, ne potrebbero venire da Firenze – dove possono vedere di tutto e di più – per guardare il giardino rovesciato di Nagasawa o la scritta al neon di Nannucci, una furberia che, caro anonimo dei furbi, ci è costata più di 50mila euro, se non lo sai.
Pensa pure ciò che vuoi, ma certo di lavoro per tutti non se ne crea con queste (vergognosamente costose) amenità da snob.
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1 commento:
Ribadisco il concetto espresso in un altro articolo, nel quale mi domando come è stato possibile far sperperare in questa maniera i soldi dei cittadini di Quarrata guadagnati con il sudore e che purtroppo per noi avremo sempre meno?
Anche se alle prossime elezioni questa amministrazione non ci sarà più, corriamo ai ripari perchè i danni che possono fare da oggi al quel periodo, possono essere tali che ci troveremo tutti quanti a pagare più tasse.
B.M.
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