domenica 7 marzo 2010

IL PUNTO


10. IRAN DEMOCRATICO, SOSPETTI DI PEDOFILIA PER IL FRATELLO DEL PAPA, SCANDALO FASTWEB E TELECOM. I PASTICCI DEL PDL E NAPOLITANO CHE “NON HA COLLABORATO” CON LA SINISTRA. CIP E CIOP, MINACCE AI GENITORI. MARI, UN ASSESSORE-LAMPO CHE INTERVIENE CON TEMPESTIVITÀ…
Domenica 7 marzo 2010.

Ed eccoci alla solita deprimente carrellata settimanale. Al di là dei terremoti e delle devastazioni, iniziamo con un esempio di libertà, di tolleranza e di grande democrazia.
L’Iran di Ahmadinejad si è distinta anche di recente per la sua capacità di lasciare la libertà di pensiero ai suoi figli: ha arrestato Jafar Panahi, intellettuale dell’opposizione. È il caso di dire che, tra bombe atomiche ed esempi di questo genere, ci si sente davvero rasserenati a guardare con fraterna apertura a certi popoli che ci stanno lentamente colonizzando, mentre i nostri giudici danno loro ragione se non vogliono vedere i crocifissi attaccati nelle aule delle nostre scuole.
Guai per Benedetto XVI – ma di più per suo fratello, direttore del coro delle voci bianche di Ratisbona. È evidente che in questo mondo non si salva nessuno. Vedremo come andrà a finire questa vicenda, ma, anche nella migliore delle ipotesi, resteranno sempre ombre e dubbi che non fanno bene all’immagine del Pontefice, considerato l’ultimo della Chiesa romana secondo la famosa profezia di San Malachia.
Di Fastweb e Telecom che dire? Sarebbe sufficiente pensare a quanto queste due aziende ci fanno dannare l’anima. Lasciamo perdere la prima, che non è mai stata pubblica; ma chi di noi, da quando la Telecom è stata privatizzata, non ha avuto problemi quasi irrisolvibili ed ha finito con il pagare anche per servizi mai ricevuti? Chi di noi non ha dovuto litigare con Tim per certe truffette da telefonino? Vi sembra possibile che un’azienda che non c’è, che assomiglia un po’ all’isola di Peter Pan, possa essere davvero trasparente? Siete certi che funzioni bene un’azienda in cui chi risponde al telefono inizia dicendo: Salve, sono Giovanni, in che cosa posso esserle utile? Giovanni chi? Quello dalle bande nere o San Giovanni Crisostomo? Anche qui siamo dinanzi a cose viste e riviste, dallo scandalo Parmalat in poi…
Simpatico il casino Pdl-liste. In senso tragico, vogliamo dire. Napolitano ha fatto l’unica cosa che avrebbe potuto fare. E siamo certi che l’avrebbe fatta anche per Bersani e il PD. Perfino per quel molosso rabbioso di Di Pietro, il primo offenditore ufficiale dello Stato; sempre pronto a parlare di impeachment quando si tratta di altri, e sempre il primo a tirarsi indietro quando la procura di Brescia lo mette sotto inchiesta e lui se la dà a gambe facendosi eleggere senatore del Mugello dai suoi adorati comunisti. Questo tanto per ricordarlo a chi se ne fosse dimenticato, per se va detto che il PD dovrà per forza subire questo alleato che lo sgretolerà con la violenza di un bulldozer, mentre gli ex-margheritini lo corroderanno con gli acidi delle mille preghiere che recitano ogni mattina. Alla fine gli ex-comunisti usciranno dalla fabbrica della politica… saponificati. Bravo Napolitano, ti sei redento anche dalle storiche dichiarazioni sull’invasione dell’Ungheria!
Pistoia. Il Sindaco Berti, quello bello che un po’ somiglia alla famosa maschera di Esopo – bel viso, poco sale in zucca –, si è scalmanato (e continua a farlo ogni giorno) sulla vicenda dell’asilo Cip e Ciop, di cui stanno venendo fuori tutti i particolari in cronaca. Per sostenere la sua scalmana, Berti ha annunciato di costituirsi parte civile nel processo. Ma non basta. Minaccia di querela i genitori e la gente che sta rivelando al mondo di aver segnalato, a tempo e luogo, le anomalie viste o vissute nell’asilo. È bello che un Sindaco lotti per la giustizia e la chiarezza, ma inibendo (non vogliamo parlare di minacce vere e proprie, ma poco manca) chiunque voglia parlare per fare luce sull’accaduto, anche se sgradevole per il Comune di Pistoia. È un’ottica, questa, che funziona molto bene in Italia, ma ancor meglio a Pistoia, dove – microcittà di provincia – l’idea del lavare i panni in casa è all’ordine del giorno. Tutti sono santi e innocenti.
Bravo Berti, dieci e lode! Invece di invitare la gente a parlare – come scrive Ceccatelli nel suo commento domenicale –, abituato a fare il ducetto del tuo partito in ribasso (perché ormai il PD lo è anche a Pistoia), vesti i panni ridicoli da federale e assomigli, con le tue scalmane, a certe macchiette da Gianni Agus nei film di Totò.
Ed eccoci a Quarrata per interposta persona, l’assessore provinciale Mari. Mauro si è ritrovato a gestire il maltempo e le alluvioni. Stavolta gli è andata male. Il tempo non ha avuto pietà per Natale e ha messo i Quarratini sott’acqua – anche se alla Giunta Sergio Gori gliene importa poco, dato che ha un Magazzini pronto a intervenire con i suoi sacchi di rena-tappafalle.
Grande stratega della Provincia, Mari ha convocato i Sindaci interessati per il 9 marzo. E poi si dovrà passare alla stesura degli interventi dettagliati per la quantificazione dei danni: ciò dovrà avvenire due giorni dopo, l’11 marzo, a quanto riferisce Giancarlo Zampini sulla Nazione. Il 15 scadrà poi il termine per presentare il tutto al Commissario per i danni (compresi quelli che fa lui stesso) Claudio Martini, il responsabile della pessima legge elettorale toscana che impone, in materia pubblica, le primarie obbligatorie (di chiaro interesse privato).
È bello vedere come in questa operazione Mari si sia mosso con assoluta tempestività: un vero Speedy Gonzales, il topo più veloce del Messico: si dovrà fare tutto nel giro di 4 o 5 giorni, anche se l’emergenza risale a due mesi e mezzo fa. Una tempistica eccezionale.
Speriamo che Mari si ricordi anche di aver promesso, alla gente che va all’acqua (che è anche sua gente data la sua quarratinità di adozione), ispezioni a tappeto sugli argini dei fiumi per controllarne la regolarità anche sotto il profilo degli abusi edilizi, oltre che ambientali.
Lo ha giurato alla stampa con il mistico Assessore Gaggioli, che si è già scordato delle promesse perché, preso da preoccupazioni ben più gravi – quelle di far sapere alla gente che i parcheggi di Valenzatico non sono 12 come avevamo scritto noi, ma 23: un errore gravissimo, di cui ci pentiamo amaramente e chiediamo perdono ai lettori – in confronto ai 10 milioni di euro che la Giunta Sergio Gori ha intenzione di caricare sul groppone della gente per piste ciclabili, balene a bocca aperta e altre importanti opere degne di Ramses o Cheope!

Buon fine-domenica a tutti!

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