martedì 9 marzo 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: IDEE CHE TI PORTANO LONTANO


Sabato 6 marzo, sul Tirreno, P.G. (Paolo Gestri?) apriva pagina 4 con quello che vedete nel cartellone. L’occasione era quella della premiazione di giovani, impegnati con astrofisici di prim’ordine, da parte della Fondazione Banche di Pistoia e Vignole.
Al di là dell’evento, che ha comunque una sua rilevanza – pur se l’esperienza è limitata a un esperimento all’anno e solo per una trentina di studenti – l’occasione offre, di per sé, spunto per una ulteriore riflessione sulla villa medicea di cui la Signora Sabrina si vantava – se non andiamo errati su Repubblica – di essere padrona.
La Màgia, checché se ne dica, è un punto dolente di Quarrata e del suo Comune. È un pozzo senza fondo e un tunnel dedicato all’indebitamento lento, progressivo, irreversibile.
La storia della Màgia è questa, lo è sempre stata. Lo era per i conti Amati-Cellesi, lo era per la moglie dell’ultimo proprietario, americana che tentò, con una certa lucidità, di togliersi dal groppone un peso così immane e schiacciante. Voleva donare la villa a chi avesse sufficiente potenza economica da reggere tutti i problemi legati alla manutenzione, ritagliandosi un vitalizio per finire la sua esistenza in un posto ameno – sembra fosse Miami in Florida.
Allora il prode condottiero del Comune di Quarrata era Stefano Marini. Che intavolò – dobbiamo ricordarlo – prime trattative con la più grande università d’America: l’UCLA di Los Angeles, disponibile a fare, della Màgia, la sua sede in Toscana, con tutti i benefici del caso.
E i benefici sarebbero stati comunque grassi per Quarrata: una sede stagistica aperta tutto l’anno, con viavai USA-Quarrata; insegnamenti sul luogo, con docenti americani, ma anche con italiani; indotto per mense e foresteria, con lavoro per la gente del posto perché di certo gli americani non avrebbero mandato personale dalla California; reclamizzazione dell’immagine di Quarrata non a Timbuctu, ma negli USA, anche sotto il profilo del vino, dato che la prestigiosa università californiana era in grado di gestire i poderi e la produzione del Chianti.

Certe idee – siamo convinti – quando càpitano, vanno prese al volo, non vanno fatte ghiacciare. Ma per prendere al volo le idee, non basta essere Sindaci e tanto più con mentalità di provincia; Sindaci, per intenderci, da Parco Verde e da Lago Inferno da Ianda. Non basta. Ci vuole intelligenza e lungimiranza: cosa che né Marini ebbe, né, tantomeno, sta mostrando l’Illuminata delle balene.
Per non dover affrontare una situazione di questo genere, Stefano Marini staccò il cellulare per una settimana e, soprattutto, l’ultimo giorno in cui l’amministratore delegato dell’UCLA era disponibile per concludere l’affare con il Comune, partner ma non con il capestro al collo quanto a impegni di spesa come lo è oggi.
Passò l’ultimo giorno di Marini irreperibile; sfumò l’affare; Marini strombazzò in Consiglio abbiamo comprato la casa del padrone con l’orgoglio dello sciocco.
Oggi la Sabrina – come avete letto ieri su questo blog – ha detto in consiglio che si aspetta che qualcuno venga alla Màgia o alla costruenda piscina di Vignole.
Ci verrà senz’altro qualcuno. E saranno:
  • gli sposi che andranno a farsi le foto alla Màgia (50mila euro l’anno di entrate, ma a fronte di centinaia di migliaia di euro di uscite)
  • gli artisti furbastri che busseranno a quattrini per smerciare idee bislacche che non hanno più senso
  • trenta studenti di tre province, ma per un mese all’anno, che parleranno di astrofisica
  • qualche scuola elementare che andrà a vedere 12 aironi cinerini e qualche altro sparuto uccello alla Querciola, di contro alla spesa di un milione di euro e il resto che verrà per manutenzioni
Al tempo dei tempi, quando le cose andavano tutte male – Giunta Amadori – l’amministrazione non volle accollarsi l’onere dell’acquisto di Villa Sarteschi, perché sarebbe stata, fu detto, una spesa continua per i cittadini. Ma questo è solo questione di sensibilità civile e civica…
Se invece non sono idee geniali queste del Marini e della Sabrina, Quarratini, diteci per cosa potreste votare gente come la SS(G) e il suo séguito.
E a proposito: ieri, 8 marzo, la Sabrina non si è nemmeno ricordata di dire due parole alle donne. Troppo da fare ad aspettare qualcuno che venisse a Quarrata?

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