mercoledì 17 marzo 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: DOVE FINISCONO I NOSTRI QUATTRINI


Quando Stefano Marini fece lo storico gemellaggio di Quarrata con la città di Vaslui, in Romania (una cosa di cui ormai non ci si ricorda quasi più), anche in noi nacque la curiosità di vedere con chi ci eravamo imparentati. E in uno nostro lungo viaggio in quella terra ai limiti dell’impero, facemmo una scoperta che un’amministrazione come quella della Illuminata dovrebbe adottare per non ingannare i propri cittadini: a ogni ponte, a ogni costruzione più impegnativa, il glorioso e passato regime di Ceausescu attaccava cartelli che dicevano: «I vostri soldi sono finiti qui».
Bisognerebbe che anche la Sabrina lo facesse e attaccasse cartelli di questo genere dinanzi alle grandi opere che, carico dei cittadini – non importa se i soldi vengono dalla Regione, perché, come pensa anche Pratesi di CittàPerTe, sono sempre quattrini nostri – la sua mente brillante ha sostenuto, programmato e realizzato in questi anni di sua devastazione ai danni di Quarrata.
E a tal proposito, il primo esempio che ci viene in mente è la grande oasi faunistica della Querciola, la Casa di Zela e dintorni.
Così con questo post ci siamo permessi – e chiediamo umilmente scusa ai compagni che ne soffriranno tantissimo – di tornare su questo argomento osservando le cose, per così dire, da vicino.
Vi abbiamo fotografato una carta, cari lettori, e su di essa abbiamo evidenziato l’area della grande Querciola e quella del piccolo Padule.
È bene che vi rendiate conto dove il Comune di Quarrata ha buttato più di un milione di euro, come se il recupero di quel vecchio lago da caccia di una volta, potesse essere una nuova Malpensa per tutte le anatre di passo su Quarrata, per tutti gli aironi cinerini e no, per le specie da proteggere, come se fossimo nella zona umida delle foci del Danubio, tra Tulcea e Costanza.
Ieri mattina parlavamo per caso con una signora di Valenzatico che si lamentava del fatto che non ha una fognatura e che è costretta dal Comune a pensare da sé ai propri spurghi.
«In pratica – diceva – sono costretta a farmi un depuratore per mio conto, ma allo stesso tempo anche a pagare per la fognatura che non c’è. Poi, dopo che mi sarò fatta il mio minidepuratore, quando arriverà la fognatura pubblica, nessuno mi chiederà se intendo o no allacciarmi: me lo imporranno e basta. Non succederà come con il gas, che se voglio mi allaccio e se non voglio sono libera di non farlo…». Poi la signora ci chiedeva se questo era giusto o no, secondo noi.
Noi non rispondiamo. Giriamo la domanda a SS(G) e a Mazzanti – e chiediamo anche una consulenza a Gaggioli, che pure è cittadino di quelle zone.
Sarà una gara dura che essi si esprimano. Ma se vogliono, possono rispondere anche i sostenitori della Sabrina, se non sono cialtroni come loro dicono che lo siamo noi…
Buon milione di euro a tutti i cittadini senza fognature, acquedotti, gasdotti, strade e quant’altro. È bello essere amministrati bene così: non si hanno servizi, ma si sa che esiste una grandiosa oasi faunistica poco sotto il Quadrelli. Così, se non si può fare altro, è sempre possibile consolarci andando a vedere i trampolieri con i piedi nell’acqua.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sono spesi meglio quelli che servono per foraggiare Mills Verdini per fare le seghe a Bertolaso.

Anonimo ha detto...

Di rispondere alle accuse non se ne parla,eh Sabrinini?Vogliamo risposte a fatti certi non propaganda elettorale,se siete capaci di darle,si intende...F.B.

Anonimo ha detto...

No sono spesi meglio quelli che il vostro Marrazzo dava ai trans drogati. Non vi riesce proprio stare zitti, perché avete solo voi la verità (del cazzo ovviamente!) eh?