domenica 21 marzo 2010

IL PUNTO


12. OBAMA ANCORA APERTO VERSO L’IRAN. INCHIESTA DI TRANI, UN’ALTRA VERGOGNA. SETTE E GURU DELLA FOLLIA. L’INDECENZA DEL CASO CLAPS. PRETI PEDOFILI. LO SQUALLORE DEL SAPONE DI AREZZO. QUARRATA: «LE FRAZIONI? E CHI SE NE FREGA!»
Domenica 21 marzo 2010.

Obama è ancora disponibile a parlare con l’Iran. Lo ha detto chiaramente, ma l’Iran, a partire dai suoi inqualificabili capi, deve fare la sua parte: Ahmadinejad non può continuare a comprimere i diritti umani, a impedire la libertà delle idee, a pretendere di fare, del suo popolo, la cavia di un retrogradismo antiebraico e antimondiale, con anche lo spauracchio della fame e della miseria. Certo questi appelli di Obama, sottotitolati anche in lingua persiana, fanno capire quanto inutile sia qualsiasi tentativo di far ragionare chi alla ragione ha rinunciato dal momento stesso in cui ha visto, in un libro di fede scritto da un astuto cammelliere, la regola fissa del pi greco, un 3,14 per vivere.
Silvio non può parlare al telefono. Appena parla, qualcuno lo intercetta. È un bel guaio, dato che lui, da Presidente del Consiglio, al telefono ci vive. Ci pensano però i solerti PM rossi a fare da rotvailer della libertà: lo indagano e non passano – con ineccepibile correttezza – nemmeno le carte a chi di dovere, cioè al tribunale dei ministri. Così è più comodo no? Che Berlusconi non sopporti Santoro non è una novità: lo dice apertamente e apertamente auspica da tempo che Annozero venga “pensionato di forza”. Ma evidentemente per Silvio un semplice desiderio si trasforma in minaccia: basta che se ne abbia una soffiata magistraturale. Per i PM che passano le notizie ai giornali e violano il segreto d’ufficio, indagini e pene non ce ne sono mai. La legge, da noi, è questa: per i nemici si applica, per i magistrati si interpreta. È questa l’uguaglianza costituzionale dei cittadini, grazie alle toghe rosse che imperversano da 50 anni. D’Alema, che non è uno sciocco, esce sui quotidiani di questi giorni e dice che per battere il centrodestra al PD non bastano i PM: è un rimprovero a Bersani che non sa dare un pacchetto di idee convincente al partito, oggi più che mai senza una sua identità. Ma Bersani non può farlo, almeno finché avrà alle costole – per far numero – i margheritini e un grandioso Di Pietro, dominus et deus della distruzione d’Italia.
Ma gli italiani possono sempre rivolgersi ai guru. Uno ne viene smascherato e messo in galera, e dieci altri ne nascono. Poveri cittadini. Fra problemi personali, carenze affettive, indecenze d’ogni genere in quella politica e quella pubblica amministrazione che dovrebbero salvarli da tutto e che invece li cacciano in un sacco di guai, la gente può credere solo ai miracoli. E lo fa rimettendoci l’osso del collo. Ma quanto sarà efficace la difesa che potrà venire dalla giustizia? Basta pensare alle vicende di Mamma Ebe e ce ne rendiamo subito conto…
Tra le vergogne d’Italia c’è anche il caso Claps. Agghiaccianti i commenti e le considerazioni fatte venerdì mattina su RTL da uno dei giornalisti della Rai, che si era occupato del caso, in relazione al comportamento del magistrato che all’epoca seguì la vicenda: il giudice non permise la perquisizione in casa dell’indiziato e non volle che si sequestrassero i suoi vestiti. Indagini monche e depistate, è stato detto. E cosa accadrà al responsabile? Un bel niente: il CSM alla fine troverà qualcosa per salvare capre e cavoli. E poi sì che dobbiamo rivolgerci ai guru, se non andiamo in chiesa! Togliamo il potere discrezionale ai giudici e anche la corruzione finirà in 24 ore.
Chiesa che soffre per i preti pedofili. Ed è giusto che sia così, perché si deve sapere tutto e chi sbaglia deve pagare. Ma forse sarebbe l’ora, anche, di riportare i preti a quello che erano prima della romanizzazione paolina: uomini comuni senza tabù sessuali e con moglie e figli, se ne volevano. Fra la posizione conservatorista della Chiesa di Roma e l’integralismo islamico, c’è qualche differenza? Lasciate ai sacerdoti la libertà di scegliere la propria vita affettiva oltre che missionaria.
Sapone anti-immigrati. È la storia più squallida e schifosa che ci sia capitato di leggere in settimana. La Lega e Arezzo fanno una figura inqualificabile. Tra la necessità doverosa di regolamentare l’immigrato selvaggio e il vero e proprio disprezzo razzista, passa un abisso. È una vergogna la distribuzione del sapone sui mercati con l’invito a lavarsi le mani dopo aver toccato un immigrato: gli aretini sputano sui loro nonni contadini che andavano al mercato con le mani ancora sporche di concime e di terra. Che schifo. E non si può dire altro.
A Quarrata, infine, Marta Quilici continua con le sue inchieste nelle insoddisfatte frazioni delle colline. Nonostante le dichiarazioni del Romitino e del signor Musumeci, secondo cui la Giunta SS(G) è la quintessenza del socialismo impegnato nel sociale, i cittadini non la pensano proprio come loro. Oggi la Quilici fa parlare Lucciano, dove la gente si lamenta che da anni nessuno fa niente: le strade sono tutte buche e l’acqua manca ai rubinetti. La prossima settimana leggeremo che la peggio Sindaca andrà a parlare con gli abitanti del posto per tenerli buoni con altre stupide promesse? La Sabrina fa così, di solito. Ma guardate, poi, come si comporta con i suoi elettori: i quattrini, più che nei bisogni della gente, li investe nelle regalìe agli affaristi che vengono di fuori a promettere l’elisir d’amore come il dottor Dulcamara. Così è accaduto per la piscina di Vignole e altri inutilissimi lavori sui quali torneremo dettagliatamente nei prossimi giorni. Alle frazioni nessuno fa caso e la gente può perfino costruire senza permessi, aprire e chiudere strade a suo piacere, piazzare cancelli e catene sulle vie vicinali e interpoderali, come e quanto vuole. E non sarebbe male che la Quilici, piuttosto in gamba come cronista, si occupasse anche di questi aspetti nient’affatto secondari. Ovviamente a lode e gloria della peggio Sindaca di Quarrata e dei suoi brillanti investimenti per la UISP, i progettisti della Quadra e di Bartoloni, le Querciole e le case di Zela, le Màgie e gli arcimusei delle scritte aberranti di Nannucci. Scritte del tubo!

Buona domenica a tutti e buona primavera (possibilmente di Praga, contro il… soviet SS[G])!

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