mercoledì 7 luglio 2010

UNA FOTO AL GIORNO... LEVA IL MEDICO DI TORNO: IL COLORE DELLA LEGALITÀ


Stamattina, 7 luglio, cittadini e lettori, leggete attentamente queste notizie che sono comparse tra ieri e oggi su La Nazione e Il Tirreno.
Leggete parola per parola le vicende della nomina del capo dei Vigili Urbani di Agliana e quelle dell’autolavaggio di via Cellini a Pistoia.
E riflettete sul significato che questi fatti assumono in relazione a Sindaci che professano la fede democratico-legalista a oltranza; che vanno a Firenze e a Roma a protestare contro i tagli del Governo; che sputano veleno sulle incompatibilità del Cavaliere; che sono iscritti all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e che parlano come parlano di Dell’Utri e continuano a ripetere autisticamente un sacco di altre indicibili menate.
Chiedetevi se disobbedire a una sentenza del Tar, per chi si battezza legalista ogni giorno e ogni mattina indossa la tuta della legalità, non sia uno sputo in un occhio non tanto a Dio – che se ne sta bello e imperturbato da niente e da nessuno –, quanto all’umanità intera: se non sia un atteggiamento omertosamente mafioso.
All’immagine di Berti, dell’ex-Sindaco di Agliana (il disinvolto, attualmente, Assessore provinciale Paolo Magnanensi), aggiungeteci quella della donna più bella della Provincia, la grande Federica, emula delle dive, che si faceva finanziare le campagne elettorali da aziende impelagate con l’inceneritore di Montale.
E, infine, dulcis in fundo, ripensate alla nostra amabile SS(G), medico di base che nel 2007 tacque sugli sforamenti dell’inceneritore; e che, a Natale scorso, ha fatto il ceppo a Nicola Magazzini difendendolo da una situazione a dir poco imbarazzante, se non addirittura immorale.
Dopo aver fatto tutto questo, ripensate che la Sabrina organizza i meeting della legalità a Quarrata; intitola strade a vitttime della mafia; sbandiera la prtecipazione e la trasparenza e – in questi giorni – scenderà in piazza a spiegare il Piuss al popolo, per imbeverare la gente sull’utilità di spendere più di 20 milioni di euro per delle cazzate, mentre Quarrata ha bisogno di tutto, perfino di un fazzoletto di carta Tempo per asciugarsi il naso.
E riflettete ancora.
Non è forse vero che Palermo è un giardino in cui danzano le 70 odalische vergini per chi muore per la guerra santa, rispetto a questo meraviglioso colore della legalità?

Se si fosse in un Paese davvero legale, o in una democrazia ateniese – quella così amata e citata dalla Sabrina attraverso le parole di Pericle tramandateci dallo storico Tucidide – amministratori come lei e come questi sarebbero già agli arresti.

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