domenica 2 maggio 2010

IL PUNTO






















18. EURO, CHE GUADAGNO! LA GRECIA CI PORTA A FONDO – BELGIO, BASTA CON IL BURQA – NAPOLITANO BACCHETTA I GIUDICI – EDILIZIA A QUARRATA, UNA GIUNTA DI SORDI E UN ASSESSORE CIECO
Domenica 2 maggio 2010.

L’aver preso l’€uro come il toccasana di tutti i nostri mali è stato la nostra rovina. Ma al caro amico-mortadella, il Prodi dei progressisti, sembrò un affare spingere verso la quasi immediata conversione lira/euro. E ora guardate in concreto il bel risultato: 1 € = 1000 £. Ci abbiamo rimesso la metà. I nostri risparmi si sono dimezzati. Le banche ci taglieggiano e la semplice tenuta di un contocorrente è una catastrofe: grazie ai frettolosi progressisti che, tanto, prendevano e prendono stipendi da (dis)onorevoli... E il male non è finito: l’esempio Grecia – che è destinato a ripetersi per chissà quante volte con i Paesi economicamente più arretrati – sembra essere solo l’inizio. Girare in Europa senza dove cambiare valuta era proprio necessario e vantaggioso? O non conveniva restarcene con le nostre vecchie lire e, facendo da poveri, lavorare per i Paesi la cui economia gira di più?
Via il burqa e tutti i veli! Il Belgio, battendo sul tempo anche la Francia, ha dato un bell’esempio di civiltà. Perché integrazione non vuol dire che il Paese che ti ospita debba stare necessariamente ai tuoi ordini: al contrario significa che, chi sceglie di vivere altrove, ha il dovere di rispettare la gente e le leggi presso cui decide di vivere. Facciamola finita una volta per tutte con questi pietismi pseudoprogressisti delle sinistre che con le loro aperture ci hanno conciato così.
Napolitano si decide a parlare e bacchetta i Giudici. Mai bacchettata è venuta più tempestiva e appropriata. Nonostante il suo passato comunista, sembra che il capo dello Stato sia, oggi, fra le personalità più equidistanti dalle parti, più pronte a mantenere un equilibrio. Che i Giudici non funzionino sia perché lavorano pochissimo (non lo diciamo noi ma le statistiche e i libri-denuncia), sia perché sono spesso sfacciatamente di parte, sia perché infine protetti dal CSM che non prende mai nessun serio provvedimento (e il Presidente Mancino non sembra essere affatto un uomo super partes…) è cosa risaputa: e la gente non può essere contenta della loro opera. Ma le ammonizioni non bastano. Sarebbe ora che l’organo di autogoverno dei magistrati la smettesse di coprire i loro palesi disonori e infliggesse, all’occorrenza, degni provvedimenti disciplinari senza comportarsi da mafioso distributore di indulgenze.
A Quarrata è polemica sull’edilizia. Oltre che su tutto il resto, la Giunta SS(G) si è fatta conoscere per quello che è – cioè una Giunta di ciechi – anche sul tema dei completamenti per le abitazioni che hanno piccoli problemi da risolvere, come una stanzetta in più o un garage.
Per far capire il tema è bene riprendere un intervento di Alessandro Cialdi (Udc), che compare sul blog di Andrea Balli, sotto un post del 30 aprile scorso dal titolo «Ridotte le possibilità di intervento nelle zone agricole. Approvata la prima variante normativa al Regolamento Urbanistico di Quarrata».
Scrive con grande chiarezza Cialdi: «Solo l’assessore Gaggioli non ha capito l’emendamento firmato da tutta l’opposizione (e condiviso anche da qualcuno del PD, che però è stato “costretto” a non votarlo per ordini di scuderia). Lo spiego in due battute: se Tizio ha casa e giardino in TC1 (la zona prevalente a Quarrata) può ampliare la casa e fare un garage. Se Caio ha casa e giardino in zona agricola, può ampliare la casa e fare un garage. Se Sempronio ha casa in TC1 e giardino in zona agricola non può fare nulla. Questo per colpa dei geni che hanno “disegnato” le linee di fine zona, segando in due la proprietà. Quindi, riepilogando, ci sono cittadini di serie A (Tizio e Caio) e cittadini di serie B (Sempronio). Si tratta di buon senso. Che manca in assoluto a questo assessore. E non accetto lezioni di “legalità urbanistica” da chi permette di costruire 18 appartamenti al posto della “piscina” di Via del Pollaiolo, per meri scopi economici».
Sembra di vedere un film assurdo e paradossale, La legge è legge (1958, diretto da Christian-Jaque; con Totò e Fernandel), in cui il confine fra Francia e Italia corre addirittura dentro una casa del paesino di Assola.
Gente, si può essere più ottusi di questa Giunta dei miracoli?

Buona domenica, elettori. E pensate a liberarvi da questa Giunta di ciechi!

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