sabato 22 maggio 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: TANGENZIALI & STROZZATURE






















È di stamattina, 22 maggio, la notizia, già apparsa ieri sul blog di Andrea Balli, che sono iniziati i lavori per la tangenziale che dovrà unire Prato a Quarrata.
A Casini si sta demolendo l’abitazione al cui posto dovrà sorgere una rotonda che, immettendo il traffico su via Firenze, lo porterà alle porte di Quarrata.
Squilli di tromba e rulli di tamburo da parte dell’amministrazione, che ha allertato e allarmato i due quotidiani locali con questa opera presentata come il toccasana dell’unione di due aree altamente produttive. Parlano, come tamburini sardi, sia la peggio Sindaca di Quarrata che il peggio Vicesindaco: quello, per intenderci, che dà di bugiardi a tutti pubblicamente, difendendo l’indifendibile Sabrina, latitante di Publiacqua.
Anche quest’opera è utilizzata, evidentemente, come specchietto per le allodole al fine di mostrare come amministrazioni come questa di SS(G) non ce ne siano state altre per Quarrata. Ed è vero, perché messun’altra ha mai fatto tanto danno in lungo e in largo, senza risolvere neppure un solo problema dei cittadini: dalle minacce-fiumi, all’assetto del territorio, alla sicurezza delle infrastrutture (strade dissestate e scuole che cadono a pezzi: Vignole), all’emergenza ecologica (depuratori e fogne), alla rete di distribuzione acqua-gas.
Avremo la tangenziale che ci porta a Prato e all’imboccatura dell’autostrada, avremo piste ciclabili milionarie che ci portano a Tavola di Prato, avremo una villa medicea che ci richiederà milioni di spese e che frutterà 50mila euro l’anno per matrimoni e paparazzate varie, ma quando arriveremo a Quarrata, percorrendo la tangenziale a 70 km all’ora (anche se poi ci pianteranno sopra autovelox per tirare su almeno 200mila euro l’anno di multe ai danni di chi si distrae e non vuole giungere da Prato in un’ora e mezzo), ma quando arriveremo a Quarrata, si diceva, ci troveremo su una rotonda in cui un tir sarà costretto a salire sull’aiola perché della grandezza di una torta di compleanno, e poi in un reticolo di straducole che andavano bene appena nel 1916, quando Elipio Matteoni, postino di allora, fu fotografato su una cartolina postale a Spedaletto dinanzi alla storica bottega del Danti, dove si comprava il carburo per fare i botti – questo non lo sa più nessuno dei nostri ammirevoli amministratori, dalla Sabrina al Mazzanti, dal pio Gaggioli agli stranieri come la Signora Milaneschi, qua a caso piovuta.
Ce lo dovrebbe spiegare la Sabrina, che sarebbe medico, cosa succede se tutto il sangue dell’aorta non trova sbocco altro che in un reticolo di capillari.
Lei che sa tutto – fuorché rispondere in maniera democratica e nel rispetto delle regole – provi a fare uno sforzino come quei bambini che tanto ama e che invita, ogni anno, a venire al mondo a Quarrata: un posto dove si vive bene, se siamo Sindaci e Assessori…

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