domenica 28 novembre 2010

Quest'Italia che ha bisogno di salire un pò più in alto...


La speranza di riscatto, in fondo, si cerca sempre in mezzo alle stelle


Pensate alla gru degli operai immigrati di Brescia che combattono in nome di sacrosanti diritti dei lavoratori; e adesso pensate ai tetti degli studenti che riscoprono una nuova stagione d'impegno in nome della cultura e della ricerca. E poi pensate a un alpinista che cerca se stesso sulle vette più alte. Infine pensate al desiderio di fuga da un’Italia caduta sempre più in basso: moralmente, culturalmente, esteticamente. Ecco, in questa spinta all'ascesa c’è, fortissimo, il desiderio di riscatto.


C’è il desiderio di mettersi tutto alle spalle, di guardare finalmente dall’alto in basso una classe dirigente che non dirige nulla, che non può più spacciarsi come tale. È la realtà che prende il sopravvento su una politica che non ha saputo né voluto cambiare davvero il paese, che non ha saputo né voluto esaudire le promesse fatte, che non ha saputo né voluto scegliere tra il giusto e lo sbagliato.


Sì, in questa Italia che sale in alto, c’è anche bisogno di una gerarchia valoriale che sappia indicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Perché non è vero che è tutto uguale. C’è il bisogno tutto politico di un’Italia finalmente cresciuta che vuole prendere in mano il proprio destino facendo suo il credo di Franco Battiato: “Non sto né a destra né a sinistra. Sto in alto”.


Salire sui tetti e sui monumenti non significa solo protestare per cose sacrosante e concrete. Significa cercare una via di fuga culturale per un paese che non vuole più essere coinvolto e gettato a terra, che non vuole più vivere nei bassifondi e nelle fogne della civiltà. E che non vuole nemmeno ricadere nel tragico errore della piazza come luogo di scontro ideologico. Salire per crescere, per migliorarsi. Un paese stufo di vergognarsi di se stesso che vuole usare il cervello e non la pancia. Che vuole alzarsi in piedi alla ricerca di un nuovo eroismo collettivo.


Perché tutti insieme si ha meno paura. E per salire lassù bisogna combattere le proprie paure. Perché la speranza di riscatto si cerca sempre lassù, tra le stelle, tra i sogni di un popolo. In ogni cultura, l’ascesa verso l'alto è sinonimo metaforico di conoscenza, di sapienza, di sacro. Di autenticità, anche. Ecco quel che urlano i giovani sui tetti d’Italia. Basta, fatela finita, è giunta l’ora di vivere pericolosamente per guardare l’orizzonte e costruire finalmente il futuro.


Filippo Rossi

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