mercoledì 3 novembre 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: UN POSTO DOVE SI VIVE BENE


Le tragedie fanno parte della nostra esistenza. Di quella di tutti.
La Sabrina non lo ricorda mai, perché ha perso la memoria storica della propria maturazione all’ombra del campanile, e oggi è tutta lanciata verso il futuro di Quarrata – un futuro fatto di piscine di altri a dieci miliardi di costo, di piste ciclabili a 8, di centri cittadini di balene a 3-4 miliardi –, per cui non rammenta che anche Cristo ebbe le sue pene, se è vero che fu mandato in croce proprio dal suo genitore.
Ed ecco che Quarrata – messa da parte ogni riflessione più seria – viene rivenduta, come un povero Cristo, per 30 miseri denari: le grandi opere, le fontane di Buren, il posto dove si vive bene.
Va tutto come da copione, anche se in realtà – e lo sappiamo bene tutti – niente funziona come dovrebbe.
Fin qui l’immagine cinica di questa città della gioia.
Poi scoppiano i problemi, come fulmini a ciel sereno. E allora ecco il micropensiero da pie donne che caratterizza i nostri augusti amministratori.
Quando i carabinieri chiudono un capannone di cinesi, la Sindaca si scalmana a ringraziarli come se facessero un miracolo – eppure altro non fanno che il proprio dovere.
Sono bravi, si sa – e siamo loro grati anche noi: ma non esageriamo, Sabrina, solo per far vedere che ci siamo.
Tu ti muovi solo su queste lunghezze d’onda: non per ciò che fai, ma per quello che fanno gli altri, prendendo la parola per far notare la tua altrimenti insulsa presenza.
Infine, se all’improvviso accadono vere e proprie tragedie o drammi di cui basterebbe solo narrare a grandi linee, si scomodano tutti; arrivano tutti in prima linea. Nessuno di loro sa resistere se il cronista li invita a dire. E le cazzate si sprecano.
Sui suicidi a Quarrata la Sabrina dichiara: «Mi preme precisare che i fatti che si sono succeduti in questi due mesi non rispecchiano la realtà quarratina, anche la comunità rumena, come quella marocchina ed albanese, è perfettamente integrata».
Che intelligenza sopraffina, Sindaco! Vorresti forse che episodi come questi fossero la regola?
Pensate, Quarratini: è il vostro primo cittadino che sta dicendo imbecillate ovvie e scontate di questo genere. A Lei voi avete affidato le vostre sorti e quelle dei vostri figli: siàtene orgogliosi!
Il Mauro, invece, è più filosofo e storico dell’ovvietà e della buaggine – come direbbe il buon Machiavelli della Mandragola.
Ascoltate bene:
«Credo – prosegue [Mauro] – che certi fatti si registrino per gravi disagi familiari, molto maggiori di quello che in realtà appare, non ultimo anche il problema economico che aggrava tutti gli altri. Il mondo che ci viene proposto – continua Vincenzo Mauro –, è sempre senza difficoltà, dove tutto appare facile e bello, quando invece – conclude l’assessore alle politiche sociali – esiste una grande sofferenza che si vuole nascondere».
Ma dai, Vincenzo! Le cose stanno davvero così?
Alla banalità più deprimente e depressa del suo cervello geniale, si aggiunge lo psicologismo socialitario del vetero-neocomunismo rifondazionista, come fosse una targhetta di qualità del pensiero neointellettuale sinistrese del terzo millennio. Altro che Platone, minchia!
Questo barbuto filosofo cinico, per l’occasione ammantato di umanità come un apostolo, non ricorda mica quando negò 80 euro per una bolletta della luce a una persona ammalata e sfortunata. No, se l’è proprio dimenticato.

Eppure come scodinzola, oggi, sul giornale!

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