domenica 13 dicembre 2009

IL PUNTO


2. PROFONDO ROSSO
Domenica 13 dicembre 2009.

Da Misteri italiani di domenica scorsa a Profondo rosso di oggi, il passo è breve; più breve di quanto si possa immaginare. La settimana è stata caratterizzata, come al solito, di una sequela di fatti inarrestabili, polemiche e contropolemiche, banalità e stupidaggini di ogni sorta e da ogni parte. Iniziamo dal macrocosmo per arrivare al microcosmo di Pistoia e Quarrata.
Berlusconi parte all’attacco e dice che lo Stato è in mano ai giudici. Ed ecco partire anche la crociata profondo-rosso capeggiata dalle sinistre, ma seguìta anche da Casini che, nell’estremo tentativo di allargare i propri orizzonti, fa l’occhiolino a Fini, il quale, peraltro, già vezzeggiato anche da Rutelli (ma quale credibilità potrà avere chi ha “pregato in tutti i templi del mondo” e girato ogni partito?), sta cercando, con le sue esternazioni, di portare nel PDL un minimo di dibattito e una pluralità di posizioni su temi, che in un partito di massa del 40%, sono ampiamente giustificate e che non vanno sacrificate a favore di una semplice adorazione del leader.
Bersani lasciamolo da parte, dato che ha un partito più sfilacciato dei jeans dei giovani di oggi; e facciamo invece caso a quanto ha detto stamattina, da LA 7, Sofia Ventura, politologa docente dell’Università di Bologna: “Berlusconi sbaglia: ma perché tutti devono negare che lo Stato è davvero in mano a un manipolo di giudici che si arrogano il diritto di difendere la Costituzione dal loro personale punto di vista che è, in buona sostanza, una loro instancabile fede profondo-rosso?”. Non è stato uguale anche il fenomeno Di Pietro-Mani pulite, si è chiesta la politologa? Questo, in sintesi il suo intervento.
Più chiaro e – stranamente – acuto, Di Pietro ha commentato che nessuno vuole andare alle elezioni anticipate e che Berlusconi non lo farà nemmeno stavolta. E sarà bene così, diciamolo pure. Perché chi sopporterebbe un altro governo di centrosinistra, con gente che si strappa i capelli, divisa tra portatori di verità sacre (i cattocom della presidentessa Bindi), moderati di non si sa chi (Dalema?) e scettici alla Marino, che ribadisce che non si possono fare accordi alla «come viene» (e pensa a Casini catalizzatore pericolosissimo), accordi che rischiano di frantumare il “calcestruzzo politico non ben cementato”.
Il PD ha da pensare ad altro e poiché non riesce in altro modo – sempre per seguire il filo del pensiero di Sofia Ventura – cerca di disarcionare il presidente del consiglio con lo strumento della “frangia legalista della magistratura”.
In sospeso, ancora dopo 40 anni di ‘solerte’ indagine giudiziaria e di provvidi provvedimenti dei magistrati, ecco riemergere, del tutto irrisolta, la vergogna della strage di Piazza Fontana, sulla quale non si può fare altro che piangere per la morte degli innocenti, una morte che il potere giudiziario – quello stesso dei tre che tanto sta cercando di fare in nome della Costituzione – non è riuscito a ripagare in termini di chiarezza e di affermazione della Giustizia con la G maiuscola.
E, per scendere dal “macro” al “micro” (magari anche microcefalìa), eccoti una delle solite stupidaggini che però ben dipingono questa civiltà italiana del terzo millennio: Luxuria “farebbe sesso con Obama”. Notizia a cui c’è da rispondere solo con un bel «e chi se ne frega?». Perché… sono questi i temi su cui e di cui dibattere?
A Pistoia ecco l’analisi settimanale di Paolo Magli, che ci addita come, nell’arco di quest’anno, abbiamo perso una parte di noi: sia in termini di economia, per la grande crisi che ha tagliato 7mila posti di lavoro, sia in termini di umanità, per le vicende dell’asilo «Cip e Ciop». L’errore di Magli, però, è scoprire che «il male è ancora tra noi», senza capire – pur se lo dovrebbe fare facilmente come attento cronista – che il male sarà sempre fra noi: e non solo sul versante della follia mentale (la Scuderi chiede perdono a tutti e suscita polemiche infinite, ma allora cosa dovremmo fare ai pentiti che hanno ammazzato montagne di gente?), ma anche su quello politico-amministrativo, in cui sindaci, assessori e funzionari pubblici, di qualsiasi livello, vengono costantemente meno ai loro doveri, non si accorgono di nulla, continuano nella loro corsa acefala e regolarmente finiscono con il non pagare mai di tasca propria: vergognosamente impuniti.
E intanto che la Camera penale attacca la Procura della Repubblica di Pistoia, non senza ragione, per aver diffuso i video dell’asilo «Cip e Ciop» senza tener conto dei minori che vi comparivano (un’analoga iniziativa di un qualsiasi organo di stampa verrebbe subito repressa: ma i giudici hanno la scritta «la legge è uguale per tutti» alle loro spalle, mentre la gente comune ce l’ha in faccia), e mentre anche il Vescovo Mansueto Bianchi è della stessa opinione, tutto continua a scivolare senza novità alla stessa maniera; con solo qualche intervento in più, perché tutti vogliono «dire, fare, baciare, lettera e testamento», per far vedere che esistono: un po’ come Fini con Berlusconi, insomma. E sul «Cip e Ciop», da ultimo e quasi per forza, ecco schierarsi anche tutto il vertice del PDL, Lapenna incluso… Ma non è già un po’ tardi?
Nel frattempo, con il solito modo di esprimersi della sinistra ex-comunista e ora PD, ma identica a se stessa (possono cambiare nome, ma restano quello che sono, non c’è cristi), la Moroni ha strabordato per togliersi di dosso una zecca fastidiosa come Alessio Bartolomei: e l’ha accusato di essere lo sponsor di «Cip e Ciop». L’ha detto anche all’unità e… magicamente s’è presa una doppia denuncia, penale e civile: Bartolomei vuole essere risarcito per questo sfregio da autorete rossa. Ma il Comune di Pistoia è un angioletto: ha vigilato così tanto attentamente, che si è accorto che alla struttura mancavano i requisiti di “asilo doc” solo quanto è scoppiato lo scandalo… Ma si può?
Intanto i vertici dell’amministrazione di Cutigliano sono stati multati da un loro vigile urbano inflessibile come Alberto Sordi nell’omonimo film, che fra l’altro si rifaceva a un episodio vero accaduto negli anni 50-60. E le cronache ci vanno a nozze. Sbagliato? Sì: perché dovrebbe essere una cosa normale; ma anche no: perché – come dicevamo sopra – vedere che i politici e gli amministratori pagano come ogni cittadino della strada è diventato ormai un “episodio inaudito”. E questo dà la misura termometrica dello stato di salute psico-fisico-politico-civil-morale dello Stato in cui tutto è a posto fuori che un uomo, Berlusconi, il diavolo in persona e la fonte di tutti i mali: quel corrotto a carico del quale i processi si muovono quando è presidente del consiglio e si arrestano quando non lo è. Che strano fatto, non vi pare?
Ed eccoci alle primarie del PD, per le quali la Regione spenderà baracche di soldi dei cittadini toscani. Ricompaiono le solite facce e i soliti riciclati doc. Erano “vetero” 30 anni fa, sono “rinnovati” oggi: eppure sono sempre gli stessi. La palingenesi non finisce mai e noi continuiamo ad essere “a rischio di governo” di gente che, pur appoggiando così da presso i lavoratori, non hanno mai saputo cosa sia lavorare sotto padrone. Che bello! Chi ci toccherà? Venturi? Morelli? Chi di loro continuerà a intascare migliaia di euro solo per la indomita fedeltà al partito rinnovato, ma sempre instancabilmente identico a se stesso? O la spunterà, solo per un caso strano, qualche giovane rampante dell’ultima ora? Largo alla Belliti, è tutta per il rinnovamento – ma chi ci crede…?
E infine caliamo nei – come si dice – “fatti nostri”. Eccoti le «due bambole profondo-rosso» della Piana pistoiese, le gemelle Kessler della politica-amministrativa: Eleanna Ciampolini, che scelse il motto «la forza della dolcezza» (ma forse quella dei chicchi del Catinari…) e la Sabrina Sergio Gori, alla quale si addice solo questo di motti «il silenzio è d’oro», visto il suo istituzionale mutismo, per cui s’è beccata di «struzzo» proprio l’altro giorno su questa stessa colonna, più vivace e più cronaca delle cronache stesse della nostra Provincia.
Questa «coppia d’alto affare», che meriterebbe un occhiello del tipo «attenti a quelle due», scende in campo, sorriso rispolverato per l’occasione, a rassicurare tutti i cittadini; a sostenere il CIS, che guadagna fior di milioni con il sudicio da buttare in forno; a “sparucchiare” – moderatamente, s’intende, con la dolcezza e con il… quasi silenzio – addosso ai comitati antinceneritore. Se ce lo dicono loro due di stare tranquilli, allora bisogna crederci. Una di loro è anche medico di base, no?
C’è solo da chiedersi una cosa: ma perché l’USL se la piglia con il CIS, con la Provincia e con chi vuole fare il bene dei cittadini (leggi Comuni proprietari dell’impianto)? In fondo i comitati antinceritoristi non sono addottorati su questioni molto tecniche e scientifiche, sono un po’ dei somari incapaci di capire la scienza (leggetevi, per curiosità, l’intervento integrale sul blog di Andrea Balli e ridete, se riuscite a non vomitare: http://andreaballi.blogspot.com/2009/12/il-termovalorizzatore-di-montale.html ).
Perbacco, che scienza!
Ma come avrà fatto a laurearsi Hellen… pardon, la Sabrina?

Buona domenica a tutti.

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