sabato 26 dicembre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: INQUINAMENTI E ALLUVIONI, LE RESPONSABILITÀ DEI POLITICI


In una mail indirizzata a tutti gli amici di Quarrata, Daniele Manetti, che da anni si batte per la salubrità del territorio della bassa quarratina, scrive: «Per i torrenti inquinati di Quarrata (vedi allegati del Comune di Pistoia) Quarrata non ha mai fatto analisi! Per alluvioni ed inquinamento nessuno muove un dito. Per sapere cosa sarebbe successo per Natale 2009, dopo abbondanti piogge, non è necessario appartenere alla casta dei maghi. Vedi allegato di venerdì 18 dicembre (riprodotto qui sotto, n.d.r.) e tutta la documentazione dal 1999 in poi. I conti con le amministrazioni li facciamo da lunedì 28 in poi!».
L’allegato di cui parla Manetti è indirizzato ai Comuni di Quarrata e Agliana, ma è stato trasmesso anche a Marta Quilici del Tirreno e a Giancarlo Zampini della Nazione, a cui è stato rivolto l’invito di intervistare i sindaci della zona e metterli con le spalle al muro dinanzi alle loro responsabilità.

Ecco il testo:

Per il Comune di Quarrata e Agliana
Per Marta Quilici (Tirreno)
Per Zampini Giancarlo (Nazione)
N.B. Le analisi in allegato sono state eseguite da ARPAT su commissione del Comune di Pistoia e contengono le analisi sui torrenti della provincia di Pistoia per i fitofarmaci per gli anni (2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006).
Per gli anni 2007, 2008, 2009 le analisi saranno disponibili dopo le feste.

Un vero macello per i torrenti del Comune di Quarrata e Agliana!
Vedi specchio riepilogativo di tutti gli anni in fondo alla relazione 2006. A Pistoia c’è acqua decente nei torrenti, a Olmi, Caserana, Ferruccia, ecc. NO!
È in preparazione un’assemblea e una trasmissione con TVL (Il canto sul Balì) con amministratori, associazioni e Comitato di Olmi.

I paesi di Olmi, Vignole, Ferruccia, Caserana sono stati considerati dal Comune di Pistoia terra di
confine fin dal Medioevo e tale mentalità è rimasta tutt’oggi, paesi che essendo a valle si possono normalmente sacrificare per salvare il Comune principale e quindi:
  • a) inondarli con le acque pluviali in eccesso (alluvioni). Il Comune di Pistoia non ha mai fatto casse d’espansione sul proprio territorio;
  • b) impestarli con i fitofarmaci nei torrenti e nelle falde acquifere;
  • c) non fornendogli l’acqua potabile buona della montagna pistoiese, infatti non sono stati mai fatti invasi adeguati, ad oggi l’acqua potabile alla piana viene fornita da Prato!
  • d) non facendo assolutamente niente per eliminare il traffico e di conseguenza l'inquinamento dell'aria, perché le strade , tranne qualche eccezione, sono rimaste quelle del medioevo.
Speriamo che questa mentalità cambi in fretta e che i progetti, attualmente solo sulla carta, si trasformino velocemente in opere reali per eliminare queste tristi situazioni ambientali. I cittadini della piana si sono stancati di fare solo i sudditi ed insieme ai cittadini si dovrebbero stancare anche gli amministratori ed i sindaci dei nostri disgraziati comuni.
È doveroso per i giornalisti intervistarli su questi delicati argomenti dopo avergli fatto vedere le analisi e riportare le loro risposte.

Ecco cosa scrive (nei nostri tempi) Natale Rauty sul documento (Sistemazioni fluviali e bonifica della pianura pistoiese durante l’età comunale).

Sono riportati brani sintetici ma molto significativi
:
  1. «Pistoia quindi, per bonificare la sua pianura, operò in modo da convogliare le acque fino al limite del suo territorio verso zone o di altri comuni ostili, o di per sé già paludose ed irrimediabilmente malsane»;
  2. «Ma la conseguenza più grave fu quella di aver concentrato in una limitata zona della pianura le confluenze di vari corsi d’acqua. Infatti l'Ombrone, che da Pontelungo a Bocca di Calice per oltre 12 Km, attraversa la piana pistoiese senza ricevere alcun tributario, nel breve tratto da Bocca di Calice alla Catena raccoglie le acque di tutti i collettori naturali ed artificiali dei due sistemi pistoiese e pratese. Questa concentrazione di portate determina nell’alveo collettore un evidente squilibrio, con frequente e grave pericolo per le zone contigue, come purtroppo vediamo ancora ai giorni nostri non appena si verifichi una modesta piena».
Un saluto.
Per il Comitato di Olmi
Daniele Manetti – 18/12/2009 (Venerdì 18 Dicembre 2009)
* * *
Solo come nota, anche Manetti è dell’opinione – tutt’altro che infondata – che, per evitare che Quarrata e Agliana vadano sott’acqua ogni volta che piove, è necessario che Pistoia si svesta della sua mentalità provinciale di riservarsi il meglio lasciando agli altri tutti i problemi e i danni. In altri termini: le casse di espansione dell’Ombrone e degli altri corsi d’acqua provenienti dal capoluogo – come abbiamo chiaramente messo in risalto nel nostro post di ieri, Natale 2009 – devono essere realizzate non nel territorio della bassa pistoiese (Agliana-Quarrata), ma su quello di Pistoia: a monte, insomma, laddove le acque, invece di iniziare una corsa folle verso la pianura, possono essere amministrate e tenute in bacini dai quali si possano liberare gradualmente e non con una corsa folle e accelerata che si trasforma sempre e comunque in alluvioni disastrose per la pianura.
Riflettano bene anche i Sindaci di Quarrata e di Agliana, sempre così pronti a pensare ad altro.


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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma invece che fare casse d'espansione non sarebbe meglio ripulire il letto dei fiumi come facevano i nostri nonni a vanga abbassando lo stesso,in alcuni casi,di un metro come era il livello originario? E poi volevo sapere se pagherà nessuno per la negligenza degli addetti del consorzio ombrone adibiti al controllo degli argini?La notte di Natale io c'ero ma loro?

Anonimo ha detto...

Hai mai visto pagare un dipendente pubblico o quasi pubblico?
Scordatelo, perché c'è un tacito accordo tra giudici e amministrazione. Fanno tutti schifo. L'Italia è questa.

Anonimo ha detto...

chiediamo le dimissioni dei dirigenti del consorzio ombrone ... o meglio facciamo pagare di tasca loro i danni materialie morali delle famiglie,

Daniele Ferranti

comitato ambientale casale ha detto...

Ho trovato molto interessante e condivisibile quanto scritto da Manetti. Noi del Comitato Ambientale di Casale di Prato siamo molto interessati ad approfondire gli argomenti trattati nell'articolo anche perchè siamo pesantemente coinvolti negli stessi problemi, come la recente alluvione ha dimostrato. Saremmo interessati a metterci in contatto con il Comitato di Olmi, la nostra email è comitatoambientalecasale@yahoo.it