domenica 6 giugno 2010

IL PUNTO






















23. PACIFISTI CON LE ARMI E SENZA – LA NUOVA LIBERTÀ – MAGISTRATI PADRONI & ITALIANI SUDDITI – UN SINDACO CHE NON SA CHE DIRE E UNA DEMOCRAZIA COSTOSA E DA ‘ACCHIAPPACITRULLI’
Domenica 6 giugno 2010

È ben visibile la differenza che c’è stata tra l’abbordaggio della nave-pacifista turca e quello della nave irlandese. Sono due stili e due risposte completamente diversi. Che l’Iran voglia cancellare Israele dalla faccia della terra, non è una novità. E che il suo illuminato e democraticissimo presidente Akmadinejad lo ripeta ogni giorno, è una realtà ben nota a tutti. Domandiamoci cosa faremmo noi se, come tocca a Israele, ogni giorno qualcuno ci dicesse che ci farà fuori. Noi stiamo con Israele e lo ripetiamo senza problemi. E gli estremisti arabi meglio sarebbe che spendessero energie e petrodollari per migliorare le condizioni di vita delle proprie popolazioni, anziché investirli in armi e odio istituzionalizzato contro chi in Palestina dà da mangiare anche a loro.
E a proposito di libertà integralista, osservate il comportamento della liberalissima Al-Jazeera, che impone abiti tradizionali alle proprie croniste, mentre cinque di loro, con grande coraggio, lasciano il posto di lavoro in segno di protesta. C’è da chiedersi che senso abbia una concezione del mondo che è rimasta ferma al medioevo e che basa se stessa sulla volontà di un Dio che però è amministrata da uomini-imam che si sono autoinvestiti del compito di difendere l’umanità dal peccato. Meglio la fine del mondo nel 2012.
Sciopero dei magistrati. Non vi sembra che siano loro i veri padroni? Guardate bene come reagiscono alle misure di austerità del Governo: rispondono con lo sciopero e con un tentativo sottrarsi ai sacrifici che tutti dovremo fare. Se questo è senso di responsabilità, è detto tutto. Non dimentichiamoci che negli anni 70 un magistrato guadagnava quanto un funzionario statale e non quanto i deputati e i senatori della Repubblica. E non scordiamo neppure che il loro salto in avanti – nell’ordine di milioni di lire rispetto agli altri – avvenne con l’assurda motivazione che con stipendi alti non si sarebbero fatti corrompere. Come dire: facciamo in modo che le banche regalino mensilmente milioni di euro ai potenziali rapinatori perché cessino le rapine: vi sembra logico?
E i sudditi, in Italia, chi sono se non i cittadini che non hanno giustizia? La legge non è uguale per tutti: e lo si vede dal processo che è durato 40 anni, con la signora che è morta 95enne prima di vedere accertati i propri diritti. Uno Stato così è uno Stato della vergogna, non c’è dubbio. Le riforma della Giustizia è assolutamente necessaria.
E venendo a Quarrata, ecco due begli esempi della povertà intellettuale della peggio Sindaca. Vediamo prima la presenza della Sabrina al matrimonio dei due scampati al rogo di Viareggio e sentiamo la somma delle banalità che ha pronunciato: Il sindaco di Quarrata, Sabrina Sergio Gori, ha letto gli articoli durante la celebrazione civile. «Sono onorata – ha detto – che abbiate scelto Quarrata per coronare il vostro amore», uno sforzo intellettuale davvero micidiale per giungere a cucire in croce quattro parole di una banalità senza limiti, bene inserite nella linea hellokittiana del bellissimo paese delle cicogne.
Infine, sulla commissione della partecipazione e sui cittadini che dovranno rappresentare agli dèi della Giunta le istanze della base – Daniele Manetti è risultato il vero unico prescelto –, teniamo presente due cose: 1. che questa operazione è costata ben 19.500 euro alla Regione (ma la Regione ci prende ogni mese, sulla busta paga, l’addizionale forzosa!); 2. le osservazioni avanzate dai tre rappresentanti dei cittadini non saranno vincolanti per la Giunta: e allora perché spendere tempo e denaro per un organismo assolutamente inutile? Che la Sabrina e la Giunta non ascoltano nessuno, anche questa è una realtà assodata e certa in questo bellissimo posto in cui si vive bene e in cui il Sindaco e la Giunta, da sempre, fanno solo orecchie da mercante!

Buona domenica a tutti.

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