Non smettono mai di volersi mettere in mostra.
Non la piantano di voler far bella figura ad ogni costo.
Eppure i risultati della loro azione amministrativa sono sotto il naso di tutti: ogni giorno se ne parla per strada, nei bar, alle edicole.
Ogni sera mille famiglie delle frazioni delle colline ne discutono a tavola, tra un’immagine di telegiornale e l’altra, quando, dopo il lavoro, qualcuno ricorda di aver preso una buca secca e di avere quasi spaccato le sospensioni della macchina. O quando qualcuno esce di casa e, nel buio più totale (i lampioni sono… diseducativi: nel medioevo non c’erano) esce di casa e picchia un crepente rompi-femore. O anche quando le fogne puzzano e appestano l’aria che entra da una finestra aperta.
Eppure la Sabrina e il suo staff procedono indisturbati nei loro propositi di rivoluzionare la vita di questo paese del bengòdi che è Quarrata.
Ora poi che andiamo verso la china del dopo-metà-mandato, la cosa è ancor più evidente e oggetto di superbattage pubblicitario.
Stamattina è la volta del professor Vincenzo Mauro, il progressista rifondarolo che salverà le sorti di quanti resteranno senza un tetto per l’emergenza abitativa.
Mauro è filosofo, lo fa di professione: le teorie marxo-leniniste dell’uguaglianza e della solidarietà sono per lui oggetto di frequentazione quotidiana e di riflessione ideologica. Se ne intende di sociale e di servizi alla persona. E si intende anche di vittimismo, dato che ci accusa di riversare bloggate di fango sulla sua sana e giusta ideologica amministrazione.
Ma come si fa, obiettivamente, a fare in maniera diversa?
Lui che è un logico, faccia quattro conti pensando a questi conti della serva:
- impegni del Comune per l’emergenza abitativa con alloggi di emergenza nella palazzina ex Macelli e altro: 530mila euro;
- piste ciclabili che servono a passeggiare: 3milioni e 730mila euro.
Riflettete, cittadini di Quarrata!
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