martedì 8 giugno 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SULLE TV DI TUTTA ITALIA





















Sembrano passati millenni da quando, dietro l’onda dell’ideologia sinistrese degli anni 70, tutti erano protesi alla soluzione dei problemi della vita quotidiana delle popolazioni d’Italia.
I Comuni erano delle fucine di soluzioni in questo senso; e i partiti, da fuori, in prima linea il PCI, tuonavano con dichiarazioni radicali di intenzioni vòlte alla serietà, alla sobrietà, a rispondere ai bisogni del popolo.
Poi, come tutte in tutte le cose, le mode cambiano. Arrivò Gorbaciov e fece la sua perestrojka. E quel che è successo dopo, lo abbiamo e lo avete tutti sotto gli occhi.
Il riverbero lo avverte anche Quarrata, poco fa ancora una volta – come scrive Zampini – agli onori della cronaca perché due scampàti alla strage della stazione di Viareggio, sono venuti a sposarsi a Buriano.
Sempre negli anni 70 Umberto Eco si sarebbe scandalizzato se fosse stata data una notizia di questo genere: avrebbe sostenuto, con la sua aria da cattedratico ricco, famoso e di sinistra, che essa non è affatto educativa, anzi fa male; magari per questo fine si sarebbe servito anche dell’ideologia comunistica di Platone della Repubblica. Una lezione su questo tema ce la potrebbe fare, opportunamente, l’Assessore al sociale Vincenzo Mauro, dato che è filosofo e storico…
Oggi, però, neppure i comunisti che dovrebbero essere più radicali – come appunto Mauro e Musumeci – se la prendono più tanto. Oggi i nuovi borghesi sono diventati loro: non per nulla s’ingruppano (e… politicamente s’engroppeno, direbbe il grande Albertone Sordi) perfino con i loro acerrimi ex-nemici di un tempo, quei vetero-democristiani ormai trasformati in PD attraverso l’infiorescenza delle margherite, pur di non rinunciare al seggiolone, fingendo di vedere in essi – come per esempio nella Sabrina Sergio Gori – l’azione salvifica finalizzata al miglioramento del mondo che ha abbracciato due fedi in una, Chiesa e Comunismo.
Così Quarrata torna visibile per nascite (paese delle cicogne) e matrimoni (paese dei connubi e dei miracoli). Ora manca solo che venga a trovarci anche Paolo Brosio e saremo del tutto serviti. Matrimoni non solo a Buriano, dato anche che l’amministrazione è padrona di una villa medicea che costa milioni di euro e rende appena 50mila euro all’anno di ritorni perché qualche snob – appena dopo essersi sposato e prima di separarsi, sei mesi dopo il matrimonio – viene a farsi scattare tre o quattromila foto nella casa del padrone, come il Sindaco Marini definì La Màgia al momento dell’acquisto.
Ma per avere dei gestori di locali per matrimoni, non c’era bisogno di eleggere una Giunta e di metterle in mano le sorti economiche (sotto il profilo dei debiti, s’intende) di 25mila abitanti che ogni giorno si alzano e vanno a lavorare.
Questa gente, per la sua vita ordinaria – e l’amministrazione di questo si dovrebbe occupare – ha bisogno di viaggiare su strade senza buche, di dormire di notte, di non essere vittima di balordi che s’imbriacano a birre e vivono l’esperienza dissociata e dissociante di Gioventù bruciata alla James Dean, fra corse spericolate in auto e piccoli furti nelle zone degradate di Quarrata come il Mollungo.
Di questo la Signora Sabrina non parla mai, mai si occupa, mai riflette. Lei ha da pensare solo ai massimi sistemi e alla affermazione della legalità nel mondo.
Perché è più facile fare finta di niente, non vedere niente, non rispondere a niente e a nessuno: tanto per dieci anni ha fatto il Sindaco, ha esercitato il potere più antidemocratico che ci sia oggi (grazie alle leggi fortemente volute dalle sinistre che riformarono i Comuni) e alla fine, quando non è più possibile ripresentarsi in lista per comandare, del resto chi se ne frega?

La realtà di Quarrata, elettori, è questa e non altra. E in questo dovrebbe essere visibile la città del mobile.

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