venerdì 11 giugno 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: I LADRI DI UN TEMPO E I DEMOCRATICI DI OGGI





















C’era una volta uno Stato fatto di ladri: rubavano ogni giorno su tutti i lavori; mettevano tangenti e buste come pregiudiziali su ogni spesa. I compagni fecero talmente tanti sforzi che cambiarono la legge elettorale e poi andarono a toccare anche la figura del Sindaco: da capo della Giunta, ne fecero un padrone assoluto, che fa e disfà, che decide e nessuno può dirgli niente.
Lo Stato dei ladri era uno stato democratico: le giunte erano solo di consiglieri comunali e il Consiglio Comunale sorvegliava su tutto. E se un assessore diceva no a un Sindaco, il Sindaco cadeva: e se ne andava anche a casa. È il caso di ricordare l’ultima amministrazione Amadori che, sul piano regolatore generale, fu battuta dal voto contrario del suo assessore socialdemocratico Doriano Spinelli. Un vero ribaltone.
Ma quello Stato democratico sembrava poco democratico ai superdemocratici comunisti e con la riforma della legge, il Sindaco è diventato il padrone assoluto di tutto, a prescindere, direbbe Totò.
Ed eccone una prova evidente: del nuovo parcheggio degli Olmi, che ieri 10 giugno dominava in cronaca su La Nazione per mano di Giancarlo Zampini, i consiglieri comunali hanno preso conoscenza dal giornale. Non ne sapevano nulla, non ne erano stati avvisati in alcun modo, perché, nella democraticissima sinistra si fa così: si rispetta la legge, per carità, come dei superfarisei, ma di vera democrazia, trasparenza e informazione, non se ne conosce neppure l’ombra.
Gli Olmi avranno, sì, un parcheggio nuovo. Ma lo avranno a più di 200 metri da dove serve. E la gente non lascerà la macchina a mezzo chilometro (tra andata e ritorno) da dove deve svolgere operazioni di banca, di posta o di edicola e giornale. Tutti continueranno a fermarsi dove lo fanno ora facendo imbestialire la gente che si troverà ancora autoveicoli dinanzi alla porta di casa o al cancello del giardino.
Chi guadagnerà da tutta questa operazione, molto propagandistica e poco logica, sarà, in buona sostanza, il Parco Verde, punto nevralgico della vita politica della sinistra di Quarrata, seminario di voti e di sostegni: lì il circolo potrà vedere aumentate le possibilità di accoglienza di veicoli durante tutte le feste che, per tutto l’anno, si inventerà per battere cassa e creare consensi al potere.
Senza dire niente a nessuno, senza parlarne con nessuno, la democratica Sabrina ha preso le sue decisioni come le avrebbe prese il podestà del Duce: solo che, essendo una PD, lei è santa, gli altri dannati.
Povero Manetti che rappresenta la partecipazione: si sgolerà per nulla, suderà a vuoto. Nessuno lo starà mai a sentire.
Perché i veri democratici fanno come la Sabrina: decidono, punto e basta. Appoggiati da Di Pietro che, in questo nuovo mondo dei valori (i suoi, assai discutibili), ha trovato – e ci vuol poco a capirlo – il suo vero bengòdi.

Italia davvero da quinto mondo, se Dio vuole. E democratici da sesto.

P.S. – Per la strada di Montemagno non c’era una lira…

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