venerdì 18 giugno 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SABRINA, UN SINDACO AL DI FUORI DELLA VITA REALE


Riprendiamo, per un attimo, le critiche che ieri venivano pubblicamente mosse al Sindaco e alla Giunta dall’IDV; critiche che noi dell’opposizione stiamo movendo da anni a una maggioranza cieca, sorda e muta.
Il bilancio di metà mandato – ma cerchiamo di ricordarci che la Signora Sabrina è qui da 7 anni, che, nel suo caso, sono di guai come quelli del famoso film di Ernst Marischka – è una vera e propria bolla di sapone, da manuale.
Incapace di comunicare non solo con i cittadini, ma perfino coi suoi stessi elettori, la Padrona di Quarrata si è chiusa nella sua torre d’avorio, dalla quale ha emanato radi, sussiegosi proclami. Per lo più si è esibita in personalizzati elogi alle forze dell’ordine (si veda il suo blog, in questi giorni, sull’arresto della Santona); moralistici richiami alla legalità e al rispetto delle regole che lei normalmente ignora (basta vedere che per ricevere un cittadino impiega almeno 17 giorni); indecorose difese di indifendibili suoi adepti (vedasi storia di Magazzini); superbiose aggressioni di cui nemmeno sa chiedere scusa (si ricordi l’indecorosa calunnia lanciata contro Maurizio Ciottoli per insinuare suoi traffici poco leciti in affari con il Comune stesso); fughe dal Consiglio per non prendere posizione sul problema dell’acqua pubblica o privatizzata. Ma molto altro ancora: l’elenco non può arrestarsi qui.
Abbiamo un Sindaco da telenovela. Ricordiamo le sue dichiarazioni sui bambini che nascono in questo suo angolo di paradiso (ove, peraltro, abita da sempre anche Ebe Giorgini, di cui la Sabrina si ricorda solo quando il luogotenente fa irruzione in villa; o ci sono problemi di ordine pubblico, ma certo stemperati dalla bellezza delle colline: una bellezza che, come le ricordava Renata Fabbri, vale solo per chi, sulle colline, non ci abita); le sue mielose litanie natalizie con letterine strappalacrime che sembrano scritte da infanti dell’asilo Bargellini. Ma un Sindaco di 25mila persone, può essere così? Può parlare così come una scrittrice di versi a cottimo o una poetessa da premio di paese?
Ecco, per esempio, cosa dice, proprio in questi giorni, riguardo alla Màgia, sia sul blog di Andrea Balli, sia sulla Nazione:

«Lo spettacolo di Villa La Màgia la notte è imperdibile, si respira un’atmosfera che ci riporta al passato: si ha come l’impressione di vedere comparire da un momento all’altro la contessa che ci guida nelle stanze che ha abitato fino alla sua morte – afferma il sindaco Sabrina Sergio Gori –. La Màgia di notte ha un fascino diverso che ci avvolge e ci rende partecipi di un percorso fatto di emozioni, bellezza ed armonia. Questo momento ci permetterà di apprezzare i mobili d’epoca, gli affreschi settecenteschi, la luce delle opere d’arte che arricchiscono il cortile interno, oltre al sommesso mormorio dell’acqua delle fontane. Non sarà una visita consueta, ma un viaggio dell’anima alla scoperta del bello che aiuta a vivere».

E dopo aver letto queste sue parole così profondamente ispirate, estatiche e vibranti di intenso sentimento che anela al mistero, chiedevi che cosa ne è dei suoi programmi elettorali nei quali aveva promesso, fino da 7 anni fa, di riqualificare le frazioni, di riasfaltare la via di Montemagno, di rifare la piazza alla Ferruccia, di dare un parcheggio alla scuola elementare di Catena, di costruire almeno una passerella pedonale sulla Stella a Valenzatico per evitare che i passanti restassero schiacciati da qualche macchina contro la spalletta di acciaio del ponte stretto e storto su cui gli automobilisti fanno poca attenzione. Chiedetele cosa ne ha mai fatto di tutte le sue bugie.
Tutto questo è passato nel dimenticatoio: una vera presa di culo, scientifica, ripetuta, colpevole. Lei – come dicevamo – ha da far vedere solo sé: gli altri sono il mezzo per mettersi in mostra.
Ed ecco che oggi, sul Tirreno, riattacca la solfa anche il buon Daniele Manetti del Comitato di Olmi, rappresentante della partecipazione all’amministrazione: un paladino con una fede incrollabile, ma destinata a spuntarsi come la lancia di don Chisciotte contro le pale dei mulini a vento della Sabrina.
Nel frattempo i milioni di euro sono corsi in ogni direzione e sono stati buttati via a larga mano. E sapete dove? Per il vostro male ve lo ripetiamo: nella magìa delle notti della Màgia; nelle opere d’arte inutili che pretenderebbero di fare concorrenza a Firenze e che sono, per il 99% del tempo, chiuse nelle sale auguste della villa principesca di cui la Sabrina si sente padrona; nelle cretinate delle scritte al neon di Nannucci (50mila euro almeno); nelle velleità assurde della Querciola, una vasca da bagno per 4 papere e 15 aironi che starebbero meglio in Padule; nel megaprogetto delle piste ciclabili da 3 milioni e mezzo; nelle regalie all’Uisp di Firenze, che avrà una piscina da cui trarre profitto, mentre a noi resteranno le spese. È questa l’amministrazione di questo peggio Sindaco di Quarrata!
Alla Sabrina calza a pennello la famosa barzelletta del democristiano che spiegava all’amico cosa aveva realizzato con i quattrini pubblici che aveva speso a larga mano. All’amico che gli domandava cosa, il democristiano chiedeva: «Lo vedi quel grande ponte laggiù?». E mentre l’amico rispondeva di non vedere un bel nulla, il deputato, orgoglioso, rispondeva: «Appunto», lasciando intendere che tutti i soldi erano andati a farsi fottere altrove. Vi sembra giusto questo modo di governare Quarrata? Vi sembra coretto e rispettoso della legalità?
L’unica cosa da dire a questo Sindaco ciarlatano e parolaio, inconsistente e incapace, immaturo e negligente, arrogante e superbo, mentre ripete la vieta battuta il Governo ci taglia i fondi, è il famoso tormentone dei Trettré del Drive in anni 80: «Sabrina, a me, me pare ’na strunzata»!

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