giovedì 24 giugno 2010

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SORECA, SOLDI SPRECATI


Non ce ne voglia la bravissima e attivissima Marta Quilici, che oggi sul Tirreno parla del dottor Soreca, ma noi non siamo assolutamente d’accordo con quanto afferma l’esimio ex-segretario di Quarrata circa i suoi successi come difensore civico.
In realtà, se andiamo a rifare le bucce all’illustre leguleio, ci accorgiamo della miseria di cui sta parlando conferendole l’aura miracolistica che tanto piace anche all’amministrazione trombona della nostra città.
E veniamo alle cifre che sono sempre assolutamente indicative, come quando si parla di borsa in rialzo o in perdita.
Dal luglio al dicembre 2009 – 6 mesi, 25 settimane, 180 giorni – Soreca ha avuto il piacere di essere assediato da una fila di ben 13 cittadini: 2,16 al mese – uno stress da sudare le 7 camicie, perbacco!
«Quattro delle tredici richieste hanno proposto temi non strettamente pertinenti al ruolo della difesa civica, come i rapporti condominiali o accertamenti medici e ospedalieri: questi sono stati consigliati e indirizzati verso gli organi competenti», scrive la Quilici. Con questi cittadini, dunque, Soreca se l’è cavata con una letterina di rinvio ad altro: e i casi sono scesi a 9.
Due richieste hanno avuto risposta negativa: in uno di questi casi – di cui abbiamo notizia – il premuroso difensore civico si è limitato a chiedere informativa agli uffici e, trattandosi di una vera rogna, ha preferito lavarsene le mani con una semplice risposta che avallava l’operato della struttura comunale – un operato su cui andrebbe, crediamo, aperta una inchiesta. Ed eccoci a 7 casi residui.
Questi 7 casi (1,16 cittadini al mese; ovvero 0,28 cittadini a settimana) sono stati il vero carico del difensore, che si è dovuto occupare di qualche bolletta incerta dovuta alla cafonaggine istituzionale delle aziende compartecipate, tendenzialmente disponibili, da sempre, a fare come vogliono e come credono senza mai rendere conto di niente a nessuno. E questa è l’Italia, oltre che Quarrata.
Il dottor Soreca nota «un dato tendenziale di riduzione degli interventi richiesti dai cittadini che già sembra presente nella prima parte dell’anno» e che, se l’illustre ci consente, gli spieghiamo noi con una sempre minore fiducia del cittadino nell’efficacia e nella serietà degli uffici dei difensori civici.
A questo punto tiriamo le proiezioni ortogonali: 7 casi minimi sono costati al comune circa 3000 euro, dato che il difensore prende quanto un assessore, e cioè circa 500 euro al mese. Quasi un milione delle vecchie lire per ciascun caso: un bel prendere.
Dichiara Soreca, stupito, nella sua relazione: «Non si capiscono le motivazioni che prevedono la soppressione, anche se posticipata al 2011, della figura del difensore civico comunale e non di quello provinciale che certamente evidenzia maggiori costi di funzionamento e una minore immediatezza operativa sul territorio».
È chiaro che lui non capisca le motivazioni della soppressione del suo céspite così sostanzioso per un impegno così limitato. Noi le motivazioni le capiamo perfettamente, perché tagliare spese inutili e accollare a un’unica figura tutti i ricorsi dei cittadini, porta non solo a un risparmio globale netto, ma – forse – anche a una maggiore imparzialità di chi lavora a distanza e non è, come lo era Soreca, legato con mille fili di seta sia ai dipendenti (suoi ex-dipendenti) che agli amministratori di Quarrata: i quali prima lo hanno avuto come collaboratore nell’amministrazione e poi lo hanno anche gratificato con la buona prebenda destinata al difensore civico.
Siamo stati chiari?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

Nessun commento: