lunedì 19 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: QUARRATA È MESSA MALE


Non siamo, come qualcuno pensa, degli uccellacci del malaugurio e dei bastiancontrari a cui non va bene niente di quello che l’amministrazione Gori propone. Ma come tutti i profeti, non possiamo essere benvisti: e questo fatto di essere malvisti è la miglior garanzia del nostro modo di portare avanti un’opposizione critica, corrosiva e capace di suscitare spunti di riflessione, almeno nelle coscienze dei più attenti e dei più vivi.
Difficile, invece, riuscire a sfondare il guscio dell’amministrazione: una tartaruga con un carapace dello spessore di certe supercorazzate russe. Per scalfirlo occorrerebbero non tonnellate di tritolo-di-buonsenso, ma addirittura qualcosa come la bomba sganciata su Hiroshima da Enola Gay, almeno mezzo megatone.
Il primo e peggiore problema di Quarrata è quello di avere una Giunta che non parla e non comunica con l’opposizione, che pure rappresenta il 60% della popolazione che essa amministra; una Giunta che non sa comunicare nemmeno con la gente della strada, perché crede – nonostante sia fortemente critica nei confronti del Cavaliere di tutti i mali – di poter fare cassetta con il fenomeno mediatico.
È una Giunta che parla solo per editti sulla stampa e alle TV, locali e no. È una Giunta che ha esattamente gli stessi difetti che Scalfari, il babbo di Repubblica, addebitava a Silvio in una recente puntata dell’infedele: Eugenio diceva a Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della sera che Silvio fa sapere cosa accadrà quando è fuori-Italia. La Sabrina lo fa allo stesso modo, ma dal chiuso delle sue stanze, dove chiama i cronisti o da dove risponde loro ancor prima di avvisare di ciò che accade il suo Consiglio Comunale, che, evidentemente, lei considera meno di un bel 2 di briscola.
Qui sta il 90% del male di Quarrata. Alle settimane di stage sulla legalità, questo Sindaco – il più disamato certo dai Quarratini, almeno in questo secondo mandato, che sta rivelando tutte le crepe della sua mente – fa seguire, com’è avvenuto nel caso dei 10 milioni deposti dalla Regione direttamente nelle sue mani, gli editti-sensazione sparati con la iattanza arrogante adatta non a un primo cittadino che serve la collettività e rispetta le istituzioni e i valori che esse rappresentano, ma a un padrone, a un re-dei-re connotato da un’aura santa e carmatica da rais, più che da Sindaco.
È evidente che la Sabrina non assomiglia a nessuno dei suoi predecessori – e lo si vede anche da come scoraggia chi vuol parlare con lei, dando appuntamenti (riceve solo su appuntamento!) ad almeno 15 giorni, ancor ora che l’estate è lontana.
Arroccata nel vecchio Comune, appollaiata sul suo seggiolone in aula consiliare, minaccia di estromettere dalla discussione qualsiasi consigliere che non si attenga – seguendo il regolamento-capestro che ha fatto approvare – allo stretto ordine del giorno: più adatta a fare la professoressa in classe, dunque, che il Sindaco del paese più prolifico e più felice d’Italia!
Quei dieci milioni di cui il Consiglio ha appreso notizia attraverso Il Tirreno, quella balena di cui Mazzanti sta parlando nell’articolo qui riprodotto, sono la testimonianza inconfutabile dello spregio della sbandierata legalità, grazie alla quale Quarrata è piena di strade, edifici e piazze con nomi che, pur di eroi e vittime della mafia, servono solo a mascherare l’omertà e il disprezzo della legge di questa Giunta.
Sì. Quarrata è messa male.

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