lunedì 12 ottobre 2009
UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: TANTI PINOCCHI
In questi giorni continuano – sulle cronache locali – gridi allarmati e allarmanti di vari esponenti e soggetti che richiamano l’attenzione di tutti sulla necessità di riconsiderare sia la pericolosità dell’inceneritore di Montale (il Collettivo Liberate gli orsi, domenica 11 ottobre, su La Nazione), sia il mancato rispetto degli accordi presi circa la raccolta differenziata (oggi, 12 ottobre, Giuliano Ciamnpolini di Sinistra e libertà su Il Tirreno).
Nel primo caso siamo indubbiamente allarmati per le cifre che ci vengono riferite, ma che sono taciute dal Presidente della Provincia e dai Sindaci della Piana. Se sono vere – e non abbiamo motivi di dubitarne – le osservazioni riportare dalla stampa, siamo messi molto, ma molto male davvero.
Nel secondo caso siamo disgustati per tutte le inutili promesse che la politica – a partire dai livelli più alti – fa e disfà con la disinvoltura di chi pensa comunque di essere al di là del bene e del male, se non addirittura immortale.
È stato osservato che le aziende compartecipate rappresentano un nodo pericoloso nella nostra civiltà da seconda repubblica. Il fatto che tutto, da dopo lo sterminio operato da tangentopoli, sia diventato affarismo senza limiti anche negli enti che tutto potevano fuorché trasformarsi in enti economici (parliamo dei Comuni e delle Province), ha messo, mette e continuerà a mettere a repentaglio, oltre che la vera corretta amministrazione, la stessa sicurezza fisica dei cittadini, perché – come è stato osservato anche in àmbito giuristico – questo fenomeno trasformazionistico sottopone tali enti alla logica del profitto e, di conseguenza, alla logica di una più probabile tendenza alla corruzione affaristica senza margini di moralità.
Soldi e solo soldi – si parla solo di questo. E senza eccezioni, anche le amministrazioni che negli anni 60-70 stavano dalla parte della tutela dell’ambiente – le sinistre, per intenderci – oggi gareggiano per arrivare prime in tutt’altra direzione; sono ben felici di incamerare quattrini dalle compartecipate, cui demandano tutto il demandabile.
Senza demonìsmi, ma con chiarezza di idee, occorre dire e ribadire con decisione che non siamo d’accordo; che non condividiamo affatto scelte di questo tipo; che la politica deve ridisegnarsi per gli scopi per i quali è nata: il bene comune, non l’interesse economico degli enti e di chi li guida.
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1 commento:
molto intiresno, grazie
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