domenica 4 ottobre 2009

UNA FOTO AL GIORNO… LEVA IL MEDICO DI TORNO: SIAMO L’OPPOSIZIONE


La sorpresa, stamattina 4 ottobre, nel vedere che Paolo Magli su La Nazione assumeva, come suo spunto esplicito di riflessione, quella serie di considerazioni su cui noi stiamo riflettendo da tempo, è stata, per noi, motivo di vera gratificazione.
Da mesi osserviamo, analizziamo, vivisezioniamo e sottolineiamo, con pazienza ragionieristica, gli spèrperi della Giunta Sergio Gori. E non lo facciamo alla garibaldina, no: parliamo sempre di cifre, tiriamo somme, divisioni, sottrazioni, moltiplicazioni per poi arrivare a una considerazione ragionata di bilancio.
Nessuno ci ha mai risposto – e questo è anche il sintomo significativo di quanto legalitarismo sia depositaria la Giunta Sergio Gori, che, proprio stamattina 4 ottobre, compare, su ambedue le testate locali, sbandierando un’altra delle sue great ideas: un meeting sulla legalità che richiama personaggi illustri – come dire? – dalle Alpi alle Piramidi e dal Manzanarre al Reno, o, se preferite, dai quattro angoli della Terra.
Ogni meeting della Giunta Sergio Gori è (lo deve essere per forza, altrimenti che traccia lascia la Sabrina nella gente?) un evento mediatico di risonanza almeno nazionale. Insomma, veniamo al dunque: se osserviamo l’operato di questa amministrazione da quando si è insediata per la seconda volta, non potrà sfuggire a nessuno che di opere non ce ne sono; ci sono solo pie intenzioni e dichiarazioni di intenti, saldamente ancorate a continui rimandi all’anno prossimo, a quando ci saranno soldi, a quando avremo venduto scuole ed ex-piscine, a quando riscuoteremo gli oneri di urbanizzazione, o addirittura sine die, che, detto in quarratino, equivale al giorno di caprafica (in italiano: alle calende greche, data che non esiste, come tutti ben sanno).
Il resto? Un bel mondo di celluloide, di cartapesta, di eventi mediatici: in buona sostanza di puro talk-show.
Questi amministratori (?) non vogliono capire che la gente, alla fine, se ne impipa delle apparenze; che è molto meno stupida di quanto pensano sia la Sabrina che i suoi sette samurai; che lo spèrpero del denaro (vedi: Nazionale, Màgia, Querciola, piste ciclabili da 450mila, tubi d’arte, Feste dell’uva a 72mila euro, balene, teatri nel bosco, e chissà cos’altro e bla bla bla) alla fine trovano la loro giusta collocazione all’interno di una chiara opinione di disgusto da parte di chi non ha i servizi essenziali e paga comunque.
Se qui torniamo ancora su questo tema, non è per polemica. Le polemiche si fanno quando si imbastiscono ciance su elementi inconsistenti: ma la consistenza c’è, tutta e bella chiara in cifre e garantita da documenti pubblici.
Noi saremo fastidiosi, noiosi come le mosche, persecutori come le zanzare: polemici no, visti i fiumi di euro che si disperdono in ogni direzione per nulla – perché non si venga a dire che più di centomila euro per 40 metri di tubi da qui a dicembre è un investimento. Dio ci scampi da consulenti finanziari di questa stazza!
Fastidiosi sì, ripetiamo. Polemici no. Rifiutiamo questa impropria definizione.
E se anche qualcuno della maggioranza ci accusa di aver rinunciato a svolgere il nostro mestiere di opposizione e di esserci dedicati di più al cabaret, si ficchi in testa una cosa: che una opposizione vera e seria, all’occorrenza può dedicarsi anche al cabaret – specie se, con un sensibile imbarazzo, si trova dinanzi una Giunta e una Amministrazione che, nella maggior parte dei casi, messo da parte tutto, propongono un teatrino dell’arte fatto di Arlecchini e di Pulcinella.

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5 commenti:

Massimo Bianchi ha detto...

E' scandaloso soprattutto che banche e fondazioni correlate ad esse continuino a comportarsi così; a causa delle prime a Quarrata hanno chiuso i battenti moltissime imprese con tutte le conseguenze che sono gravate sulle spalle degli imprenditori ed, in primo luogo, dei lavoratori!...e le seconde anzichè fare del bene ( compito al quale dovrebbe essere chiamata una fondazione ) si limitano a slogan e con una crisi del genere, in corso, preferiscono finanziare il Comune di Quarrata con 90000 euro per una scritta luminosa anzichè andare incontro alle famiglie ( con magari qualche componente disoccupato ) le quali non riescono a pagare le bollette oppure non hanno ancora i servizi primari come l'acqua, perchè un altro "carrozzone" di nome Publiacqua tale e quale a loro ( cioè il 90% delle banche e le loro fondazioni ) di certi interventi non vogliono saperne.
La maggioranza delle fondazioni che fanno capo alle banche e la maggioranza delle banche stesse...( e le Publi ) sono diventate una casta, poteri forti ai quali va urlato in faccia che è l'ora di finirla...che va cambiato modo di agire, c'è bisogno di cambiare aria nei loro vertici ai quali ci stanno sempre i soliti personaggi dei quali l'opinione pubblica ed i cittadini sono stufi!!!
Sindaco e maggioranza a Quarrata, se davvero hanno a cuori gli interessi generali e dei più deboli, ci aiutino in questo! Iniziassero ad alzare la voce con le banche e battessero cassa alle fondazioni per chiedere aiuto per le famiglie...tutto il resto può aspettare.
C'è bisogno di un cambio di marcia!

Massimo Bianchi - consigliere comunale An -Pdl Quarrata

Anonimo ha detto...

Sì, Massimo! Ma ce lo vedi quel bel filosofo del Mauro a battere i piedi? Sai com'è contento di stare in giunta! L'assessore al sociale che non manda a fantasca il suo sindaco che brucia soldi come la caldaia d'un treno. Quanto parole in nome del popolo. Quante preghiere in nome del padre eterno. Ce ne fossero quattrini da buttare. Pensano solo a farsi vedere, poi al popolo gli vanno in tasca. E di più se son di loro.

Anonimo ha detto...

basta sculture

Anonimo ha detto...

aggiungerei: più cultura. Seria,ma non seriosa e pedante, che sappia parlare alla gente, che esprima qualcosa e soprattutto aperta alla città. Che sappia evocare e anche accendere la curiosità e l'ammirazione. Che sia motivo di riflessione, e crescita per tutti e non solo per pochi addetti illuminati.
Ma sopratutto che non abbia la puzza sotto il naso per troppo snobismo.
Allora sarebbe un investimento su cui merita spendersi.
E per la Magia: che si sappia finalmente che cosa dovrà essere!
Mi sembrerebbe una questione di buon senso, sia per la destra che per la sinistra.
raf

Anonimo ha detto...

Anche io ho appreso dalla Nazione che l'opera d'arte resterà in nostro possesso solo per due mesi. Cioè, non ho capito bene, e dopo?
che succede? Cioè, spiegate meglio, amministratori, l'opera non è nostra, che per quanto discutibile sia, resterebbe comunque ad adornare Quarrata. Che sigifica che verrà smantellata e trasportata altrove, come scrive il giornalista? Significa quindi che questi famosi 100.000 (dico centomila) euro sono quindi un affitto? un affitto di due mesi? Ho capito bene? spero di no, credo di no francamente. Prego chi ne sa di più di correggermi ed informarmi meglio. E comunque cosa vogliamo fare con questa fissa dell'arte contemporanea? Dove vuole arrivare l'amministrazione comunale? Qual è il disegno che cè dietro? Far diventare quarrata un centro di riferimento? Non siamo Pompidou, non siamo Bilbao,e non lo saremo mai, diamoci progetti un pochino piu fruibili e meno ambiziosi. Sento sempre parlare del ponte sullo stretto come simbolo della volontà di strafare del nostro Premier, beh, questa scritta che scimmiotta pateticamente Holliwood (ma ve lo immaginate Holliwood a Quarrata?) mi sa tanto del vostro ponte sullo stretto. Ma dove volete arrivare? Ditecelo anche a noi.